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Cronaca

Operazione "Bolle di sapone", nell'aula bunker al via l'udienza preliminare

In 39 rischiano il processo nell'inchiesta sui detersivi e detergenti contraffatti e venduti come buoni. Due aziende parte civile

LECCE – Si è aperta questa mattina, nell’aula bunker del carcere di Borgo San Nicola, l’udienza preliminare per i 39 imputati coinvolti nella maxi operazione denominata “Bolle di sapone”, che nel 2013 ha portato, da parte dei militari della guardia di finanza, a uno dei più grossi sequestri di prodotti contraffatti non solo nel ristretto territorio de Salento, ma in tutta Italia. Prodotti come Dash, Dixan, Chanteclair, Infasil e Chilly, venivano contraffatti per finire sugli scaffali di piccoli supermercati e negozi di prodotti per la casa e l’igiene intima. Il pubblico ministero ha chiesto il rinvio a giudizio per tutti, poi ha discusso l’avvocato Salvatore Centonze. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 12 luglio, data in cui, dopo eventuali repliche dell’accusa, il gup Carlo Cazzella deciderà se rinviare a giudizio gli imputati. Nel corso dell’udienza si sono costituiti parte civile le aziende The Procter & Gamble Company e Real Chimica. Tra gli imputati anche il presunto boss Tommaso Montedoro di Casarano. Nel collegio difensivo gli avvocati Alessandro Stomeo; Rocco Vincenti; Amilcare Tana; Mario Coppola; Andrea Starace; Luigi Corvaglia; Antonio Savoia; Luigi e Roberto Rella; Luigi Covella; Luca Puce; Salvatore Centonze; Stefano Chiriatti; Antonio Romano; Pietrantonio Grieco e Fulvio Pedone.

Gli investigatori della finanza e l’autorità giudiziaria hanno avviato i primi accertamenti nel novembre del 2012 delineando l’organigramma di una presunta associazione per delinquere, con i “cervelli” del gruppo proprio in provincia di Lecce, di proporzioni più vaste di quanto prospettato in prima battuta. Una vera e propria catena di montaggio, diffusa in varie zone d’Italia. Ogni laboratorio o stabilimento aveva un compito ben definito. Presso un magazzino nella zona di Borgagne, frazione di Melendugno, venivano preparati detersivi per la biancheria e per la pulizia della casa e detergenti per l’igiene intima. I contenitori di plastica, nei vari formati, erano invece realizzati in un capannone nella zona di Carpignano Salentino, mentre i tappi di chiusura provenivano da a San Donaci, in provincia di Brindisi.

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