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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Surano

Operazione “Metallo”: ammende per 263mila euro e sei anni e mezzo di reclusione

E’ terminato ieri il processo a carico di 59 imputati, nato dall’inchiesta sulla Recuperi Romano srl, di Surano, accusata di aver ricevuto rifiuti da conferitori non autorizzati

SURANO - Si è concluso ieri il processo nato dall’inchiesta “Metallo”, che puntò i riflettori sulla Recuperi Romano srl, nella zona industriale di Surano, specializzata in smaltimento di ferro e metalli e in autodemolizioni.

Secondo le indagini, svolte dalla sostituta procuratrice Valeria Farina Valaori con la guardia di finanza della tenenza di Maglie, la società avrebbe ricevuto rifiuti speciali (oltre 9mila e 700 chili per un prezzo di acquisto di due milioni 429mila e 229 euro dal 1° settembre 2015 al 22 marzo 2018) provenienti da 75 conferitori dediti alla raccolta, al trasporto e alla commercializzazione di materiale metallico risultati non iscritti all’Albo dei gestori ambientali, e quindi in violazione dell’articolo 256 del decreto legislativo numero 152 del 2006.

La sentenza è stata emessa dalla giudice della seconda sezione penale del tribunale di Lecce Maria Francesca Mariano nei riguardi dei 59 imputati che non avanzarono richieste di riti alternativi. Per sei di questi è stato disposto il non doversi procedere per intervenuta prescrizione: Massimo Perrone, 55 anni, di Cutrofiano; Giuseppe Dolce, 50, di Galatone; Pasquale Storino, 44, di Seclì; Santo De Matteis, 54, di San Cesario; Rocco Storino, 32, di Galatone; Gianluca Cataldi, 32, di Galatone.

La giudice ha invece considerato colpevoli per le condotte tenute dal 2017 in poi tutte le altre persone: Cosimo Andante, 62 anni, di Casarano; Stefano Baglivo, 46, di Collepasso; Massimiliano Bertuzzi, 41, di Aradeo; Antonio Bevilacqua, 46, di Martano; Cosimino Bevilacqua, 51, di Martano; Rocco Bevilacqua, 35 anni, di Martano; Rocco Bevilacqua, 31, di Martano; Salvatore Bevilacqua, 56, di Martano; Gianfranco Brescia, 43, di Novoli; Davide Cancelli, 45, di Otranto; Antonio Caraccio, 42, di Matino; Giuseppe Caraccio, 57, di Tricase; Roberto Caraccio, 47, di Galatone; Rocco Caraccio, 45 anni, di Seclì; Rocco Caraccio, 41, di Galatone; Stefano Caraccio, 35, di Casarano; Stefano Caraccio, 54, di Casarano. E ancora: Maria Caracciolo, 61 anni, di Galatone; Agostino Carcagnì, 60, di Spongano; Giovanni Carcagnì, 39, di Spongano; Stefano Cataldo, 34, di Tuglie; Oronzo D’Amato, 49, di Torre Santa Susanna (Brindisi); Vincenzo D’Amato, 52, di Martano; Sandro De Filippis, 60, di Campi Salentina; Luigi De Marco, 53, di Campi Salentina; Luigi De Matteis, 76 anni, di Miggiano; Sergio Delle Donne, 51, di Galatone; Alfredo Dolce, 59, di Galatone; Giovanni Dolce, 31 anni, di Galatone; Alfredo Garracci, 86, di Castrignano de’ Greci; Giovanni Garacci, 44, di Castrignano de’ Greci; Ottavio Garacci, 46, di Uggiano la Chiesa; Vincenzo Guerrieri, 53, di Campi Salentina; Adi Stelian Ionita, 42, di Tricase; Ivan Loscanna, 34, di Campi Salentina; Gianluca Manzo, 43, di Castrignano de’ Greci;  Edi Martina, 52, di Novoli; Luca Martina, 45, di Spongano; Luigi Micca, 42enne di Nardò; Roberto Occhineri, 50, di Campi Salentina; Antonio Orsi, 55, di Ruffano; Amleto Piccinno, 51, di Galatone; Rocco Rinaldo, 41, di Sanarica; Francesco Rizzo, 37, di Tricase; Antonio Romano, 41enne di Tricase; Cosimo Russo, 69, di Sanarica; Luigi Russo, 49, di Galatone; Luciano Santoro, 68, di Giurdignano; Fabio Scalinci, 47, di Squinzano; Giuseppe Storino, 39, di Seclì; Pasquale Storino, 46, di Seclì; Antonio Valentino, 42, di Casarano; Salvatore Vitali, 45, di Matino.

In particolare, le condanne più gravi sono state inflitte a Gianfranco Brescia e Sandro De Filippis, ai quali erano contestati anche reati di natura fiscale: al primo, tre anni e cinque mesi di reclusione, più confisca della somma di 37.200 euro; al secondo, a tre anni e due mesi di reclusione, più confisca di 266mila euro.

Nei loro riguardi la giudice ha disposto l’interdizione per cinque anni dai pubblici uffici; l’interdizione degli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese per un anno; impossibilità di contrattare con la pubblica amministrazione per un anno; l’interdizione dalle funzioni di rappresentanza e assistenza in materia tributaria per un anno; interdizione perpetua dall’ufficio di componente di commissione tributaria.

Tutti gli altri, invece, sono stati condannati al pagamento di un’ammenda per complessivi 263mila euro: di 20mila, Antonio Romano; di 2mila euro ciascuno, Rocco Caraccio, Luigi Russo, Francesco Guerrieri e Luigi De Marco; di 5mila, i restanti.

Le motivazioni della sentenza saranno depositate entro trenta giorni.

Nel pool della difesa, facevano parte, tra gli altri, gli avvocati Dario Paiano, Luca Puce, Edvige Sforza, Daniele Scala.

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