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Cronaca

Operazione "Oceano", chiuse le indagini: in diciassette a rischio processo

Al centro dell'inchiesta della Dda i presunti componenti di un'associazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti

LECCE – Sono 17 gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari notificati dalla Direzione distrettuale antimafia di Lecce nell’ambito dell’operazione “Oceano” condotta dai finanzieri del Gico del Nucleo di polizia tributaria di Lecce, con il coordinamento del procuratore Cataldo Motta e dal sostituto Guglielmo Cataldi, della Direzione distrettuale antimafia nei confronti dei componenti di una presunta associazione per delinquere dedita all’introduzione e al successivo commercio di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti del tipo eroina, marijuana e cocaina. Le fiamme gialle hanno sgominato una pericolosa organizzazione composta da soggetti di nazionalità italiana e albanese operante nel territorio salentino e jonico. In particolare nei comuni di Lecce, Gallipoli, Guagnano, Brindisi, Taranto, Massafra e Statte.

I provvedimenti riguardano Giuseppe Mero, 52 anni di Cavallino; Alessandro Scalinci, 32enne di Campi Salentina; Alessio Bellanova, 34 anni di Campi Salentina; Tommaso Danese, 40 anni di Lecce (ma residente a Torino); Alessandro Quarta, 33enne di Copertino; Cristian Giannone, 41enne di Cavallino, finanziere della compagnia di Lecce, cui è contestato il reato di rivelazione di segreto d’ufficio; Davide Giovine, 38enne di Statte; Ervin Gerbaj, 35enne albanese (senza fissa dimora); Christian Montanaro, 29 anni, di Taranto; Marenglen Halka, 35 anni, di Fier;  Marjus Halka, 32 anni; Hendri Kapllani, 29 anni, di Valona; Gianluca Lorè, 33 anni di Brindisi; Dario Profka, 26 anni, di Valona; Dhori Tole, 25 anni, di Korce ma residente Lecce; Viktor Shaolli, 32 anni di Fier; Ermal Resulaj, 36enne albanese residente a Parabita.

Tra i legali degli indagati gli avvocati Alessandro Costantini Dal Sant, Alexia Pinto, Ladislao Massari, Francesco Calabro, Luigi e Roberto Rella, Amedeo Martina, Giuseppe De Luca, Fulvio Pedone e Francesco Delli Noci.

Le indagini, condotte dal Gruppo operativo antidroga della Guardia di finanza di Lecce, hanno evidenziato l’organizzazione criminale fosse strutturata secondo una precisa ripartizione dei ruoli.  In particolare, è emerso come agli albanesi fosse affidato il compito di curare gli approvvigionamenti di stupefacente, relazionandosi con i fornitori in Albania, e di gestire i proventi del traffico. I referenti italiani (passaggio obbligato per gli albanesi) curavano gli aspetti “logistici”, individuando e mettendo a disposizione i “depositi” per l’occultamento della droga, e gli automezzi per favorirne gli spostamenti, fungendo essi stessi anche da “corrieri”.

Tutti i componenti dell’organizzazione si relazionavano con i “clienti” per distribuire sul mercato locale e nazionale le partite di stupefacenti ed assicurarsi il pagamento dei quantitativi di droga già ceduti. In caso di mancato pagamento, l’organizzazione non esitava a ostentare il possesso di armi da fuoco per indurre gli acquirenti a saldare i debiti contratti nell’acquisizione dello stupefacente.

Le complesse attività d’indagine svolte dai finanzieri delle unità antidroga, hanno consentito di individuare oltre quaranta episodi di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti, sfociati in numerosi interventi eseguiti a Lecce, Cavallino, Milano, Frigole, Soleto, Taranto e Milano. Arrestati in flagranza di reato di 12 corrieri, fermati altri due soggetti e sequestrati 14 chilogrammi di eroina, 136 di marijuana, uno di cocaina, tre Kalashnikov con relativo munizionamento e un natante impiegato dall’organizzazione per il trasporto di droga sulle coste salentine dalla dirimpettaia Albania.

Fondamentali si sono rivelate le intercettazioni ambientali e del servizio di messaggistica utilizzato dal gruppo criminale, oltre ai pedinamenti e gli appostamenti.

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