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Cronaca

Operazione "Omega", chiuse le indagini preliminari: Gli indagati sono 65

L'inchiesta coordinata dalla DDda di Lecce su una presunta associazione finalizzata al traffico e lo spaccio di droga

LECCE – Sono 65 gli avvisi della conclusione delle indagini preliminari notificati nell’ambito nell’operazione “Omega”, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Lecce e condotta all’alba del 12 dicembre scorso dai carabinieri del Comando provinciale di Brindisi. Tra le accuse anche quella di associazione finalizzata al traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti, aggravata dal metodo mafioso.

L’inchiesta, nata dall’omicidio di Antonio Presta (il 5 settembre del 2012), 29 anni, figlio di un personaggio della vecchia Scu, Gianfranco Presta, 55enne collaboratore di giustizia che nel 2009 aveva definitivamente perduto il programma di protezione a causa del coinvolgimento in alcune rapine compiute proprio assieme al figlio, ha fatto emergere l’esistenza di un gruppo criminale dedito al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti tra Cellino e San Donaci, con ramificazioni nel leccese.

Al vertice del gruppo, secondo gli inquirenti, Pietro Soleti, capo indiscusso del sodalizio di San Donaci, che si avvaleva dei suoi luogotenenti Floriano Chirivì e Benito Clemente”. Tra i canali di approvvigionamento della droga il capoluogo salentino, approdo privilegiato verso l’Albania. Non solo droga, però, tra gli affari del clan ma armi, attraverso la figura del 33enne Gennaro Hajdari (alias Tony Montenegro), di etnia Rom, nato a Palermo ma residente nel “Campo Panareo” a Lecce.

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