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Cronaca

Indagine "Short Message", Corpus ottiene i domiciliari col braccialetto

Ha lasciato il carcere il 53enne leccese coinvolto nel blitz dei carabinieri che lo scorso novembre inflisse un duro colpo a due associazioni dedite al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti

LECCE - Ha ottenuto i domiciliari (con braccialetto elettronico) Roberto Corpus, leccese di 53 anni, finito in carcere per spaccio di sostanze stupefacenti nell’ambito dell’operazione ribattezzata “Short Message”, a seguito della quale gli investigatori hanno sgominato (lo scorso novembre) due distinte associazioni a delinquere specializzate nel traffico di droga e arrestato 41 persone. A disporre la scarcerazione, richiesta dall'avvocato difensore Rita Ciccarese, è stato nei giorni scorsi il giudice Giovanni Gallo.

L’indagine, condotta dall’ottobre del 2015 al dicembre del 2017 dai carabinieri della Compagnia di Tricase, aveva fatto emergere le attività criminali di due organizzazioni: la prima attiva sui territori di Tricase e Tiggiano, con ramificazioni a Brindisi e nella città di Terlizzi, dedita alla gestione del traffico di sostanze stupefacenti (cocaina, eroina, marijuana e hashish) sulle piazze di spaccio di numerosi comuni della provincia di Lecce; la seconda, invece, si sarebbe “specializzata” nello spaccio di eroina. La droga, stando sempre alle indagini, veniva procurata da alcuni leccesi della 167 (tra i quali il Corpus) per poi essere smerciata nei comuni di Taurisano, Ugento, Cavallino, Miggiano, Alessano e Corsano dai presunti sodali al gruppo.

Corpus non è un volto nuovo alle aule di giustizia: già arrestato per due rapine ai danni degli uffici ACI di Lecce nel  2018 e condannato a 4 anni e due mesi di reclusione.

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