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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Operazione "Short message", al via gli interrogatori di garanzia in carcere

La maggior parte degli arrestati nel blitz di lunedì scorso si sono avvalsi della facoltà di non rispondere dinanzi al gip

LECCE – Sono iniziati questa mattina gli interrogatori di garanzia delle persone arrestate dai carabinieri nell’ambito dell’operazione denominata "Short message". Dinanzi al gip Cinzia Vergine, che ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare nei loro confronti, sono comparsi: Ivan Abate, 39enne di Taurisano; Stefano Bleve, 40enne di Corsano; Antonio Calò, 46enne leccese noto come "Nano"; Omar Alberto Caloro, 28enne di Tricase; Omar Capece, 28ene di Alessano; Giulio Carangelo, 50enne taurisanese, Donato Rosario Colona, 42enne di Taurisano noto come "Zappa"; Roberto Corpus, 53enne di Lecce; Dario De Angelis, 29enne di Tricase; Mario De Luca, 42enne leccese; Luca Andrea Frattolillo, 33enne di Tricase; Alessandro Manni, 46enne di Taurisano, noto come "Mesciu"; Sergio Margoleo, 26enne di Ugento; Gianni Martella, 32enne di Corsano; Simone Martella, 35enne di Tiggiano noto come "Moto"; Pasquale Nestola, 49enne di Collemeto, noto come "Ciccio". Le accuse, a vario titolo, sono di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione di droga in concorso finalizzata allo spaccio, estorsione e detenzione e porto abusivo di armi. 

Colona, Corpus e Calò hanno risposto alle domande del giudici, respingendo le accuse e fornendo la propria versione dei fatti. La maggior parte degli arrestati si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Gli indagati sono assistiti dagli avvocati Rita Ciccarese, Tony Indino, Mario Ciardo, Viola Messa, Silvio Caroli, Pantaleo Cannoletta, David Alemanno e Valeria Caroli.

I carabinieri della compagnia di Tricase hanno sgominato due distinte associazioni a delinquere, specializzate nell’approvvigionamento e nello spaccio di droga. L’indagine, condotta dall’ottobre del 2015 al dicembre del 2017, ha fatto emergere le attività criminali delle due organizzazioni. Una complessa attività investigativa nata a seguito di un arresto per eroina a Tricase e nella quale i militari guidati dal capitano Alessandro Riglietti hanno intercettato alcuni brevi messaggi inviati ai vari telefoni cellulari in cui si faceva riferimento, seppure in codice, ai quantitativi di polvere stupefacente da vendere e acquistare.

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