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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Gallipoli

Operazione "Street food", assolto il maresciallo della polizia municipale

Cadono le accuse per Roberto Pellone, al centro dell'inchiesta dei carabinieri. Condannati per furto gli altri due imputati

LECCE – Nessun illecito, nessuna corruzione e nessun falso. Si è chiuso un’assoluzione il processo che vedeva imputato il luogotenente della polizia municipale di Gallipoli, Roberto Pellone, 54enne accusato di corruzione, falso, occultamento di atti pubblici e omissione di atti d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta denominata “Street food”, sui presunti abusi legati alla gestione delle licenze degli ambulanti per il commercio di panini e bibite nella “città bella”. L’operazione nel luglio del 2016 portò all’esecuzione di quattro misure cautelari. Una sentenza che riabilita a pieno titolo il 54enne.

Già dalla prima udienza il legale di Pellone, l’avvocato Fabrizio Ferilli, ha dimostrato l’assoluta estraneità del suo assistito ai fatti contestati, attraverso documenti, testimonianze, prove e una lunga serie di riscontri in cui è emerso che il pubblico ufficiale ha sempre agito in maniera corretta. Pellone era accusato di aver favorito uno dei personaggi dell’inchiesta, Giuseppe Gallucci, 60enne di Copertino, ricevendo in cambio con una Fiat 600. In realtà è emerso che quell’auto è stata semplicemente scambiata con un’altra vettura, una 500. Riguardo a una multa da 50 euro su cui l’allora maresciallo era accusato di aver soprasseduto, sono stati depositati agli atti verbali per migliaia di euro elevati da Pellone allo stesso Gallucci.

Gallucci è stato condannato a 3 anni e due mesi per il colpo messo a segno, nel febbraio del 2013, ai danni del deposito di materiale edile “Edilizia 2000 snc” di Copertino. In quell’occasione furono asportati, per un bottino totale di 17mila euro, tubi in rame, caldaie, rubinetti e diversi altri utensili. Condannato a 3 anni mezzo anche il terzo imputato, Giacomo Fiorita, 27enne di Copertino, genero e “socio” di Gallucci. A dare avvio alle indagini dei carabinieri, nel dicembre del 2012, fu l’attentato contro l’Audi A6 del sindaco della cittadina in quel periodo, Giuseppe Rosafio.

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