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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Traffico di rame rubato, tra gli indagati di “Syriana 4” anche vittima del crollo del solaio

Il nome di Michele Patera, 38enne di origini leccesi, compare nella lista dei 31 tra italiani, albanesi e rumeni, finiti nelle maglie dell'inchiesta della Procura della Repubblica di Foggia. Sono accusati di furto aggravato e ricettazione

FOGGIA – C’è anche il nome di Michele Patera nella lista delle 31 persone indagate a vario titolo dalla Procura della Repubblica di Foggia per furto aggravato e ricettazione. Il 38enne di origini leccesi, il cui cadavere è stato estratto dalla macerie di un capannone dismesso nella notte tra sabato e domenica, sarebbe stato collegato ad uno dei tre sodalizi sui quali oggi, con l’operazione “Syriana 4”, si sono strette le maglie degli inquirenti, impegnati da tempo contro i predoni del rame.

Secondo le prime ricostruzioni, sabato pomeriggio l’uomo si trovava all’interno del plesso alla periferia del capoluogo dauno per accudire i cani che vivono all’interno. Ma l’improvviso cedimento del solaio, che ha interessato un’area di diverse centinaia di metri quadrati, ha materializzato i contorni di una tragedia. Ci sono volute più di dieci ore perché i vigili del fuoco, tra rischio di ulteriori crolli e frenetiche ricerche, trovassero il corpo del 38enne, oramai privo di vita.

Il destino ha voluto che il suo nome tornasse all’attenzione dell’opinione pubblica solo 48 ore dopo il fatale incidente e per una vicenda che non ha nulla a che fare con l’amore per gli animali. Sono circa 600 gli episodi registrati negli ultimi sei mesi e contestati agli indagati, 21 dei quali destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Un numero spropositato, pari a più della metà di quello emerso su scala nazionale nello stesso lasso di tempo.

I gruppi criminali individuati dagli agenti del Servizio centrale operativo della polizia di Stato, della squadra mobile e del reparto prevenzione crimine della questura di Foggia, con l’ausilio anche della polizia provinciale, erano composti da italiani, rumeni e albanesi. Non a caso l’operazione rientra nell’ambito di un progetto di cooperazione con la polizia rumena.

Obiettivo privilegiato dei continui furti le linee elettriche di Enel e Telecom per un quantitativo di rame di decine di tonnellate (il prezzo al chilogrammo può arrivare ai 5 euro). Trenta ne sono state sequestrate nel corso delle attività di indagine che hanno ricostruito la zona di partenza e le destinazioni, tutte al Nord Italia, dei carichi di oro rosso. Resta da capire come avvenisse il trasporto e gli investigatori temono che nella movimentazione del rame ci sia stato l’interessato zampino della criminalità organizzata.

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