rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Operazione "Twilight", tornano in libertà i fratelli Fabio e Stefano Persano

Il Tribunale del Riesame ha accolto l'istanza dei legali degli indagati. Disposto anche il dissequestro di tutti i beni

LECCE – Tornano in libertà i fratelli Fabio e Stefano Persano, 49 e 43 anni, arrestati all’alba dello scorso 29 novembre con l’accusa di appartenere ad un’associazione mafiosa e di avere rivestito, in particolare, il ruolo di promotore, organizzatore e dirigente di un gruppo criminale. I giudici del Tribunale del Riesame hanno accolto l’istanza di scarcerazione presentata dai legali degli indagati, gli avvocati Francesco Spagnolo e Luigi Corvaglia. I Persano hanno lasciato il carcere di Borgo San Nicola. Il Riesame ha anche disposto il dissequestro di tutti i beni.

L’appello è stato discusso questa mattina nell’aula a piano terra degli uffici giudiziari di viale De Pietro. Il primo a prendere la parola è stato l’avvocato Corvaglia, poi è stato il collega Spagnolo a prendere la parola. Secondo l’ipotesi accusatoria gli indagati, con il terzo fratello Giuliano (la cui posizione sarà discussa il 20 dicembre) avrebbero avuto un ruolo assolutamente predominante nell’associazione, sovrintendevano alle attività delittuose poste in essere dai sodali, percependo regolarmente i guadagni derivanti dallo svolgimento delle medesime e intervenendo a dirimere eventuali controversie riguardanti i soggetti interni ed esterni all' associazione. Inoltre avrebbero gestito una cassa comune alimentata con i proventi delle illecite attività.

Il collegio difensivo ha evidenziato, anche sulla base delle stesse dichiarazioni del collaboratore Alfredo Scardicchio, come non sussistano i gravi indizi di colpevolezza per i loro assistiti, soggetti incensurati. Lo stesso Scardicchio, infatti, non ha mai detto di avere “patito” usura dai Persano, anzi ha rilevato più volte che “Stefano non c’entra niente e Fabio faceva delle cortesie a Ivo Venturi”.  Inoltre, emerge come tra i fratelli non vi siano rapporti, e ancor meno con il cugino Oronzo Persano, che in virtù del suo passato criminale avrebbe fatto da “garante” al gruppo. “Ronzino” sarebbe stato in più occasioni invitato a stare alla larga.

L’avvocato Spagnolo ha citato uno dei passaggi dell’opera “La mafia è dappertutto: Falso!”, del professor Costantino Visconti, che dice: “Giudica bene chi bene distingue”. Secondo il penalista bisogna analizzare l’attività e la natura ei rapporti dei due fratelli. Ai Persano si contestano i costanti e frequenti contatti con soggetti già condannati, con sentenze passate in giudicato, per associazioni di tipo mafioso, senza considerare l’essenza degli stessi incontri, l’occasionalità e la mancanza di qualsivoglia coinvolgimento reciproco in presunte attività delittuose. Non è necessario dunque entrare in contatto con ciò che mafia è considerato per essere dei mafiosi. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Operazione "Twilight", tornano in libertà i fratelli Fabio e Stefano Persano

LeccePrima è in caricamento