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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Già in carcere per una rapina, sarebbe anche l’autore di altre tre

Al giovane - finito in manette lo scorso 19 febbraio con numerosi capi d'accusa, per un colpo ai danni di una donna - è stato notificato un altro provvedimento. E' stato ritenuto il presunto autore di ulteriori episodi

LECCE  - L’ordinanza di custodia cautelare in carcere gli è stata notificata nel corso del pomeriggio. Il personale della squadra mobile di Lecce ha infatti eseguito il provvedimento, emesso dal gip presso il Tribunale di Lecce, Vincenzo Brancato, e richiesto dal pm Giuseppe Capoccia, nei confronti di Alex Spedicato, 21enne di Carmiano.

Il ragazzo, attualmente detenuto, è indagato per furto aggravato in concorso, rapina in concorso aggravata dall’utiIMG_0268-2-2-2lizzo di armi, violazione di domicilio, danneggiamento, violenza privata in concorso, sequestro di persona, percosse e lesione personale.

Era infatti  finito in manette lo scorso 19 febbraio, sempre dagli agenti della questura del capoluogo salentino, perché ritenuto il presunto responsabile di una rapina all’interno dell’abitazione di una donna, a Frigole, appena otto giorni prima, avvalendosi dell’aiuto di alcuni complici. Quando fu avviata l’attività investigativa sul ragazzo, gli inquirenti rinvennero sia la Bmw, utilizzata per i colpi, sia diverso materiale custodito all’interno, tra cui cartucce calibro 12. Spedicato fu riconosciuto dagli abiti indossati e,soprattutto, da uno scaldacollo in lana.

La misura disposta nella giornata di oggi, invece, scaturisce dall’aver ritenuto il giovane il presunto autore di ulteriori tre rapine, messe a segno il giorno successivo al gesto compiuto nella marina leccese. Gli episodi, ai danni di due sorelle bulgare di Monteroni di Lecce, e in seguito di un’intera famiglia di Merine, tenuta in ostaggio, si svolsero nel giro di qualche ora, fruttando al giovane un notevole bottino composto da contanti e gioielli, per un valore di svariate centinaia di euro.

Nel primo colpo, quello di Frigole, la vittima fu pestata dai suoi aguzzini, e trascinata fino al bagno. Dove venne rinchiusa fino al rientro della figlia, che trovò la propria madre in u stato di choc. Fu poi la volta della “visita” nei due appartamenti di rispettive sorelle, entrambe badanti di nazionalità straniera. I malviventi si presentarono con il volto coperto da passamontagna,  armati, pronti ad arraffare monili d’oro. Infine, il folle gesto che vide come sfortunati protagonisti  padre, madre e figlio, nella frazione di Lizzanello. Tutti i componenti furono legati con lo spago, mentre la banda continuò a rovistare nelle stanze dell’abitazione fino a quando il capofamiglia non riuscì a liberarsi, chiedendo aiuto. 

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