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Cronaca

Nuova denuncia dell’Osapp: detenuto aggredisce agenti e si provoca tagli

Un 30enne, recluso a Borgo San Nicola, si sarebbe scagliato contro la polizia penitenziaria, per poi procurarsi delle ferite

LECCE – Un detenuto ferisce tre poliziotti penitenziari nel reparto di osservazione psichiatrica del carcere di Lecce. A segnalarlo l’Osapp, l’Organizzazione sindacale autonoma della polizia penitenziaria. Intorno alle 15 di oggi, un 30enne recluso a Borgo San Nicola, senza un apparente motivo, avrebbe aggredito dapprima il sovrintendente in servizio nel reparto, e poi gli altri due agenti, intervenuti per placarlo.

I tre poliziotti sono stati immediatamente medicati, per poi essere dimessi dal pronto soccorso, senza gravi conseguenze. Il detenuto aggressore, invece, avrebbe fatto ricorso a gesti autolesionisti in un secondo momento, procurandosi numerosi tagli con una lama.  A denunciare l’ennesimo episodio ai danni del personale dipendente, il portavoce dell’organizzazione sindacale, il segretario generale Leo Beneduci.

 “Il detenuto responsabile dei fatti, purtroppo, non è nuovo a tali violenze ma, - prosegue il sindacalista – il problema è a monte, visto che come Osappci eravamo lungamente e del tutto vanamente opposti alla realizzazione nelle vicinanze del carcere leccese di un vero e proprio istituto di pena destinato a detenuti con problemi della sfera psichica, tenuto conto della legge che ha abolito i vecchi Ospedali Psichiatrici Giudiziari e ha disposto i reclusi fossero allocati in strutture apposite denominate REMS dove, a differenza di quanto avviene a Lecce non è prevista la presenza di personale di Polizia Penitenziaria ma solo di personale sanitario specificamente specializzato” .

“Ancora oggi – aggiunge il leader dell’Osapp – non riusciamo a spiegarci come i vertici dell’Amministrazione penitenziaria e della politica pugliese a partire dal Provveditore regionale Carmelo Cantone per arrivare al Governatore della regione Michele Emiliano siano riusciti a bypassare una norma a nostro avviso tassativa, tenuto anche conto che i Poliziotti Penitenziari non hanno alcuna competenza psichiatrica per prestare servizio in presenza di soggetti affetti da infermità psichiche e non dovrebbero neanche essere assegnati a tali incombenze per l’evidente rischio di reazioni incontrollate ed incontrollabili da parte dei ristretti che poi, come anche i recenti fatti di Lecce dimostrano, immancabilmente si verificano” , prosegue.

“Ci auguriamo, quindi, - conclude Beneduci – che l’evento verificatosi oggi sia l’ultimo della serie e che la situazione del Reparto di Osservazione Psichiatrica del carcere di Lecce, a nostro avviso assolutamente da non realizzare a suo tempo ed oggi da chiudere per i rischi che comporta per gli operatori del Corpo di Polizia Penitenziaria oltre che per i reclusi, ottenga la debita attenzione anche da parte dell’autorità giudiziaria” .

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