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Cronaca Copertino

Cena durante il ciclo pellegrinaggio Osimo-Copertino, 38 intossicati

I carabinieri marchigiani stanno ricostruendo la vicenda. Il sacerdote della parrocchia della Misericordia ha spiegato che i cibi erano stati portati da fuori

OSIMO – Trentotto intossicati, fra cui un bambino di otto anni, ma la situazione ancora non è chiara. E sul caso stanno indagando i carabinieri di Osimo, la città gemellata con Copertino. Tutto è avvenuto, infatti, nel pieno svolgimento della 13esima edizione del ciclo pellegrinaggio Osimo-Copertino 2019, in onore di San Giuseppe Desa, protettore degli studenti e degli aviatori e patrono delle due città gemellate. 

Come raccontato sulle colonne di AnconaToday, venerdì sera, un gruppo di ciclisti salentini, arrivati con mogli e figli nelle Marche per partecipare alla prima tappa Osimo-Chieti del tour organizzato dall’associazione culturale Casello Tredici, si è ritrovato a cena insieme ad altri amici osimani nella parrocchia della Misericordia di via Ungheria.

Stando alle ricostruzioni, nel pomeriggio avevano raggiunto tutti insieme in bicicletta il santuario di San Giuseppe, dove avevano portato olio benedetto. La sera, poi, la cena nel salone della parrocchia con lasagne, carne, patate e bibite. Sarebbe stato tutto acquistato e cucinato esternamente.  Al termine della cena, alla quale hanno partecipato in una settantina, che hanno anche ricevuto il saluto del sindaco Simone Pugnaloni e di Marco Scarponi, fratello di Michele, il campione di ciclismo scomparso due anni or sono, ognuno è tornato a casa o nelle strutture alberghiere prenotate.

Un nutrito gruppo di salentini era ospite di un hotel nel centro di Osimo. E’ qui che sono arrivate ripetutamente le ambulanze del 118, dalle 2 alle 3 di notte, per soccorrere i clienti alle prese con nausea, vomito e dissenteria, scrive ancora AnconaToday. Nel frattempo, anche gli amici che si trovavano in altre strutture ricettive hanno chiesto aiuto e si sono rivolti al pronto soccorso. Alla fine, in 38 sono finiti all’ospedale, chi a Torrette, chi ad Osimo, oltre a un bambino di 8 anni trattenuto per tutta la notte al pediatrico Salesi. Per fortuna tutti sono stati dimessi e i ciclisti hanno potuto presentarsi regolarmente alla partenza della prima tappa del ciclopellegrinaggio, in direzione di Chieti. 

I carabinieri di Osimo sono stati avvertiti dai medici. Ascoltati i pazienti e il parroco della chiesa in cui si è svolta la cena, il sacerdote ha spiegato di aver semplicemente messo a disposizione un salone perché gli alimenti erano stati acquistati e cucinati esternamente dagli ospiti, di fatto allontanando ogni responsabilità dalla parrocchia. I militari, accompagnati da personale dell’Asur, hanno sequestrato parte del cibo avanzato che era stato riposto in frigorifero. Ora si attendono i risultati delle analisi di laboratorio per capire se vi fossero alimenti avariati o mal conservati o se vi sia stato qualche problema nella cottura, in modo da risalire alle cause dell’intossicazione alimentare.  

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