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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Ospedali sporchi e sicurezza precaria. Denuncia di Cisal contro Sanitaservice

Il sindacato solleva problemi di sicurezza all'interno della società in house: "Personale non qualificato addetto alla cura del verde, divise prive dei disposti di sicurezza. A rischio anche le condizioni igieniche degli ospedali"

 

 
LECCE - Presidi ospedalieri più sporchi del solito e lavoratori la cui sicurezza sarebbe a rischio. La fotografia del sindacato Cisal, ad un anno di distanza dalle internalizzazioni nella Asl di Lecce, è inequivocabile e impietosa. Ma senza voler gettare via il bambino con tutta l’acqua sporca, secondo il referente Cesare Ciurlia, alla base ci sarebbe una cattiva gestione della società in house, Sanitaservice, creata per gestire direttamente alcuni servizi tra cui pulizie ed ausiliariato prima, e gestione del verde, aree esterne e disinfestazione poi: “Due funzioni ben distinte, per le quali i lavoratori sono stati presi persino in due momenti diversi. I primi 680 nel maggio del 2011, gli ultimi 47 nel marzo di quest’anno”.
 
Succede, però, che all’interno dei presidi ospedalieri “una parte del personale addetto alle pulizie negli ospedali, viene impiegato per la cura verde – spiega il sindacalista Cisal - Un’operazione giustificata con il fatto che gli ultimi assunti a marzo, avrebbero poche ore per potersi occupare di quel servizio”. La manutenzione del verde verrebbe affidata, quindi, non solo a personale non qualificato, ma addirittura “non munito di tutti i dispositivi di sicurezza, come scarpe antinfortunistica, guanti antivibrazione per usare i decespugliatori ed i tosaerba”.  luigi de santis amministratore sanita service-2
 
Ciurlia non risparmia la stoccata a “quelli che, noncuranti dell’erba che cresce rigogliosa, trascorrono le ore di lavoro a passeggio”. Una situazione a suo dire nota, aggravata dal fatto che “le taniche di benzina per alimentare le macchine per il prato, vengono trasportate dai lavoratori all’interno delle loro autovetture. Se dovesse accadere un infortunio, chi risarcirebbe quei lavoratori che dovrebbero, invece, pulire ospedali e sale operatorie?”. E se si penalizzano gli standard igienici, “a pagarne le spese sarebbero, come sempre, i comuni cittadini ed i pazienti”.
 
Per semplificare la gestione della società in house, Usb e Cisal avevano fatto richiesta formale all’ amministratore unico di Sanitaservice, Luigi De Santis, di far eleggere, dagli stessi lavoratori, i loro “referenti”. “Richiesta ignorata da De Santis che ha incaricato, pro-tempore, referenti scelti da lui”, prosegue il sindacalista Cisal. 
Immediata la diffida dei sindacati, mentre nello stesso giorno (17 maggio 2012) il direttore generale della Asl di Lecce, Valdo Mellone, nello “scioglimento di riserva” con cui dava avvio all’internalizzazione delle postazioni del 118, scriveva “che si darà mandato alla società in house, di procedere alla scelta definitiva dei referenti di sede di Sanitaservice srl, a mezzo di procedimento elettivo”. Cioè, come richiesto dalle organizzazioni sindacali, spiega Ciurlia: “Non a caso l’amministratore De Santis, il 24 maggio ha revocato tutte le nomine precedenti”. 
 
Sostanzialmente, secondo il sindacato, l’amministrazione di Sanitaservice procede “senza dar conto ai sindacati e non rispetta quanto deciso sui tavoli tecnici. La situazione reale all’interno degli ospedali è sotto gli occhi di tutti. Ma fino a quando non si fa una denuncia, non potrà nemmeno intervenire l’ispettorato del lavoro”.
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