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Sabato, 20 Aprile 2024
A Otranto dopo la bufera giudiziaria / Otranto

Dimissioni del sindaco col “giallo” della firma: prima il commissario e poi elezioni a primavera

Un cavillo tecnico sull’atto ha reso ufficiale il passo indietro di Pierpaolo Cariddi solo oggi dopo l’inchiesta che ha travolto lui e il fratello Luciano insieme a un sistema imprenditoriale e amministrativo. I possibili scenari futuri

OTRANTO – Le dimissioni del sindaco di Otranto, Pierpaolo Cariddi, annunciate ieri in occasione dell’interrogatorio davanti ai pm nell’ambito dell’inchiesta “Hydruntiade” che lo ha visto raggiunto da una misura cautelare di custodia in carcere, assieme al fratello e suo predecessore alla guida della città dei Martiri, Luciano, chiudono un’epoca amministrativa.

L’atto formale, arrivato per voce dei propri legali, ha vissuto, però, tra ieri e oggi una specie di “giallo”: ovvero, nonostante le dimissioni siano state rassegnate in sede di interrogatorio e raccolte davanti ai magistrati, la Prefettura di Lecce, che in materia ha protocolli differenti e precisi, ha preteso (in un eccesso di zelo, ndr) un’autentica di firma, poi raccolta su specifica delega dal legale, Gianluca D’Oria, con cui ha completato il documento, come confermato dallo stesso avvocato e dalla segreteria generale del Comune di Otranto, Donatella Polignone, entrambi raggiunti telefonicamente.

Quest'ultima, dinanzi alla possibile contestazione che l'atto sia "viziato" formalmente (dalla premessa che un legale abbia potere di autentica/certificazione solo per atti processuali in cui si è difensori di una delle parti), e, quindi, impugnabile per metterne in dubbio l'efficacia, ha precisato che tutto il procedimento è stato "concordato con la Prefettura e il Ministero dell'Interno". Probabilmente le istituzioni di riferimento avranno tenuto in conto la situazione particolare dentro cui s'iscrive l'atto e il regime detentivo che non concedono le opzioni ordinarie, ritenendo questo iter idoneo.  

Sta di fatto che si è creato un piccolo “caso”, perché il primo documento di dimissioni era stato protocollato al Comune di Otranto nella giornata di ieri, ma mancando l’autentica di firma chiesta dalla Prefettura di Lecce, di fatto risultava inefficace sotto il profilo formale. Pertanto, quando stamattina alcuni consiglieri comunali si sono recati nella sede dell'Ente e hanno chiesto copia dell'atto, hanno scoperto questo “inghippo” tecnico. Il tutto sarebbe stato risolto in tarda mattinata, con il nuovo atto, completo di certificazione dell’autentica, così come richiesto dalla Prefettura di Lecce, poi protocollato dagli uffici competenti: il condizionale resta per le ragioni chiarite in precedenza, ma va anche detto che se sussiste un vizio "formale", lo stesso sia facilmente sanabile. Quello che più importa è capire come questi dettagli formali incidano sulle sorti amministrative. 

E, quindi, cosa cambia dal punto di vista tecnico? Nella sostanza, poco, ovvero le dimissioni di Pierpaolo Cariddi diventano ufficiali solo dalla tarda mattinata e che i venti giorni previsti per renderle definitive decorrono da oggi.

Per quanto riguarda, invece, gli scenari che si aprono dopo la presa d’atto del passo indietro del primo cittadino, occorre ribadire che esso diventerà efficace solo alla scadenza dei venti giorni, entro il 6 ottobre. Fino ad allora, le norme vigenti concedono tempo agli amministratori di fare un'eventuale retromarcia e di ritirare le dimissioni, anche se è abbastanza scontato che non sia questo il caso di specie.

Quali saranno gli scenari futuri è presto per dirlo, ma sicuramente ci sono due elementi abbastanza certi: una volta che saranno definitive le dimissioni, nella prima settimana di ottobre, subentrerà un commissario straordinario nominato dalla Prefettura di Lecce, che avrà i poteri di sindaco, di giunta e di consiglio per l’amministrazione dell’Ente pubblico.

L’altro elemento riguarda la durata del commissariamento: l’articolo 141 del testo unico degli enti locali, infatti, sancisce che “il rinnovo del consiglio nelle ipotesi di scioglimento deve coincidere con il primo turno elettorale utile previsto dalla legge”.

La prima data utile, dunque, dovrebbe ritrovarsi in uno spazio temporale che va da metà del prossimo aprile e metà del giugno successivo, non appena il nuovo ministro competente emetterà il decreto fissando le amministrative. Verosimilmente, insomma, Otranto, andrà di nuovo al voto in primavera. 

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