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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Palascia, i giudici chiariscono i motivi della sentenza

In una conferenza stampa a Bari, chiarite le ragioni del successo dei ricorrenti nel caso di Punta Palascia: tre i motivi sostanziali che hanno condotto il Tar di Lecce a bocciare il progetto

OTRANTO - Una "vittoria piena": è questo il giudizio dei ricorrenti, usciti vincitori dalla delicata battaglia legale sul futuro di Punta Palascia, l'estremo lembo orientale nel parco costiero Otranto-Santa Maria di Leuca, a lungo minacciato da un progetto della marina militare, che prevedeva l'ampliamento della base preesistente e l'installazione di una o due torri per il controllo dei traffici in mare. Alla luce del responso del Tar Lecce, che ha dato ragione ai ricorrenti, bloccando di fatto il progetto del Ministero della Difesa, tra i membri del comitato "Giù le mani da Palascia", tra i Giuristi Democratici di Lecce e i tanti cittadini che hanno preso parte alla campagna di tutela del sito, c'è grande euforia.

Già da ieri sera, avevano preso il via i festeggiamenti per brindare all'importante risultato, in piazza Castromediano a Lecce, ma l'euforia è stata protagonista anche a Bari, dove si è conclusa da poco la conferenza stampa, che ha chiarito i termini della sentenza e del successo legale. In buona sostanza, i giudici amministrativi hanno dato ragione ai comitati per tre motivazioni sostanziali: innanzitutto, si è chiarita una questione che aveva a lungo fatto contendere le parti, ossia che le associazioni, pur non essendo soggetti autorizzati ex lege a ricorsi di questo tipo, avevano legittimazione a propinare la causa di Palascia.

Importante la precisazione che anche le opere militari non risultano esenti dalle prescrizioni legislative poste a tutela del paesaggio: in tal caso, il Ministero della Difesa avrebbe dovuto chiedere ed ottenere le necessarie autorizzazioni come normalmente avviene per altri soggetti. Infine, la questione principe, ossia le ragioni di stato, quella della sicurezza non sono superiori a quelle della tutela ambientale, ma paritetiche: in buona sostanza, l'ambiente e la sua difesa è un diritto costituzionalmente riconosciuto alla pari del principio della difesa.

Dal comitato, sono consapevoli che questo risultato, pur nella sua straordinaria evoluzione, potrebbe non essere definitivo, in quanto si ritiene molto probabile un ricorso da parte del Ministero al Consiglio di Stato. "Tuttavia - precisa l'avvocato Valentina Stamerra, tra le figure protagoniste di questo successo - è una grande vittoria dei cittadini e della buona prassi amministrativa, di tutti quegli enti che ci hanno sostenuto ed affiancato".

Sempre dal comitato fanne sapere dell'intenzione di organizzare per sabato prossimo, presso le Orte, ad Otranto, una grande festa, con il coinvolgimento del comitato a difesa di Porto Miggiano e di quello che si sta impegnando contro il radar a Gagliano del Capo. Un modo per unire le forze e fare rete.

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