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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Palazzi di via Brenta, torna in aula il processo per la presunta truffa

Carlo Zamparelli, consulente della Mythos, ha deposto dinanzi al giudice. La società acquistò gli edifici dalla Socoge, che li aveva costruiti: "Operazione necessaria per appianare i debiti contratti e agevolare il leasing"

 

LECCE – “L’acquisto degli immobili era un’operazione necessaria per appianare i debiti contratti dalla società e agevolare l’operazione di leasing”. E’ questo uno dei passaggi principali della deposizione di Carlo Zamparelli, consulente della ‘Mythos’, la società che acquistò la So.Co.Ge. la società che aveva fabbricato gli immobili (sede del polo civile della giustizia salentina), sentito come testimone nel corso del processo sulla presunta truffa dei palazzi di via Brenta, che si sta svolgendo davanti al giudice Stefano Sernia. I palazzi, poi acquistati dalla finanziaria milanese “SelmaBipiemme”, infatti, prima erano soggetti ad ipoteca.

Secondo quanto ipotizzato dall'accusa, la truffa sarebbe stata ordita al fine di agevolare la Socoge, proprietaria degli immobili di via Brenta. Questa ha poi venduto i due complessi alla società Selmabipiemme, che li ha poi ceduti in leasing al Comune di Lecce. Le due società si sarebbero accordate per stipulare un contratto di leasing ben più oneroso del valore reale, proprio in previsione che il Comune subentrasse alla Socoge e dunque ne ereditasse le condizioni svantaggiose.

Il processo vede come imputati Massimo Buonerba, l'ex consulente legale dell'allora sindaco Adriana Poli Bortone ed Ennio De Leo, ex assessore al Bilancio del Comune di Lecce; Piergiorgio Solombrino, ex dirigente dell'ufficio tecnico; Roberto Brunetti, tecnico dell'ufficio Patrimonio di Palazzo Carafa; e Giuseppe Naccarelli, ex dirigente del servizio finanziario del Comune di Lecce. Maurizio Ricercato, funzionario della SelmaBipiemme. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 7 dicembre, data in cui sarà sentito lo stesso Ennio De Leo.

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