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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

“Sanitaservice ha risposto ad una diffida”. Usb respinge le accuse di connivenza

La nuova polemica sul passaggio dei lavoratori da A ad A1, scatenata da un sindacato, trova la smentita di Gianni Palazzo: "Abbiamo diffidato Martello intimandogli di procedere con l'inquadramento e di pagare gli arretrati. Per questo ha risposto solo a noi"

LECCE – Usb giunge getta acqua sul fuoco della nuova polemica sorta in casa Sanitaservice. E lo fa replicando alle dichiarazioni del segretario Cisal, Vito Perrone che aveva annunciato l’intenzione di diffidare l’amministratore unico di Sanitaservice, Lorenzo Martello per comportamento antisindacale, in violazione dell’articolo 28 dello Statuto dei lavoratori. Martello aveva scelto, infatti, un solo interlocutore per comunicare la volontà di procedere con l’inquadramento dei lavoratori di categoria A in categoria A1, inviando una comunicazione ai soli segretari dell’Unione di base. Trascurando, quindi, tutte le altre sigle interne e rappresentative della società in house.

“Ma un motivo c’è” spiega Gianni Palazzo di Usb, respingendo con forza ogni illazione su possibili e presunte connivenze del suo sindacato con i vertici di Sanitaservice: “Martello ha dovuto rispondere a noi in quanto, nel mese di febbraio, lo abbiamo diffidato legalmente intimandogli di procedere con i passaggi di livello, riconoscendo anche i mesi accumulati per il ritardo da maggio 2013 fino ad oggi”. Il segretario provinciale di Usb aveva già predisposto anche i decreti ingiuntivi di pagamento in favore dei lavoratori interessati, ovvero tutti gli ausiliari ed i pulitori che sono stati “internalizzati” nella primavera del 2011.

Due anni dopo (era il maggio 2013), i dipendenti Sanitaservice hanno maturato il diritto al passaggio di livello in ossequio a quanto previsto dal contratto collettivo nazionale della sanità privata. Ma l’inquadramento ha subito una battuta d’arresto con la legge ‘spending review’ del 2013: il comma 11, articolo 4 della norma, infatti, vietava a tutte le società partecipate di sforare la spesa per il personale calcolata nel 2011.

“Nel mese di gennaio la situazione è cambiata perché la nuova legge di stabilità ha superato la normativa precedente, abrogando i commi 9, 10, 11 che avevano impedito il passaggio di livello professionale e retributivo – racconta Palazzo -. Così abbiamo protocollato una prima richiesta a Martello al fine di procedere con gli inquadramenti, ma non abbiamo ottenuto alcuna risposta”.

Da qui la diffida del 17 febbraio e la conseguente comunicazione dell’amministratore di Sanitaservice che concedeva il via libera all’operazione. “Non comprendiamo il motivo di questa polemica scatenata anche da altre sigle sindacali – aggiunge Palazzo. – Nel corso della nostra battaglia ci stiamo prodigando anche per ottenere una modifica delle linee guida regionali, impedendo l’esternalizzazione dei servizi in caso di sforamento nel bilancio delle società in house”.

Palazzo si dice anche pronto a diffidare nuovamente Martello nel caso in cui convocasse i sindacati su tavoli separati: “L’Aran (l’Agenzia per la rappresentanza negoziale nelle pubbliche amministrazioni) è stata chiara ed ha precisato come il contratto della sanità privata non preveda la costituzione di delegazioni trattanti su tavoli separati. Noi stessi ci siamo sempre opposti a queste fratture che si producevano nel fronte sindacale ed esigiamo che tutti i sindacati vengano convocati unitariamente”

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