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Cronaca

Palazzo Vernazza: arriva il "no" ad un nuovo sequestro

E' stata rigettata la richiesta del pubblico ministero Marco D'Agostino di apporre nuovamente i sigilli. Il cantiere era stato bloccato per presunte irregolarità. Ora la ditta potrà tornare al lavoro

E' stata rigettata la richiesta del pubblico ministero Marco D'Agostino di apporre nuovamente i sigilli a Palazzo Vernazza. Il pubblico ministero aveva fatto ricorso in cassazione sul dissequestro di Palazzo Vernazza. La suprema corte ha rivalutato il tutto senza ravvisare indizi di colpevolezza. Con il pronunciamento degli ermellini, i lavori all'edificio di piazzetta Pellegrino potranno ripartire. Il 30 maggio scorso, il Palazzo venne sequestrato per la seconda volta. Il gip Maurizio saso accolse le richieste del pm marco d'agostino, il quale aveva ravvisato ulteriori violazioni nella ristrutturazione del palazzo ubicato nel centro di Lecce.

La costruzione era stata già sottoposta a sigilli quando gli uomini della polizia municipale scoprirono anomalie dei lavori, ma il tribunale del riesame dimostrò che i lavori di consolidamento statico, di restauri e di recupero funzionale non aumentavano l'altezza dello stabile e non avrebbero causato modifiche alla sagoma esterna e alla volumetria del palazzo. Inoltre, l'edificanda scala e il vano ascensore erano necessarie per abbattere le barriere architettoniche. I lavori sono realizzati dalla ditta "Capriello Vincenzo" per conto della Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio. Il sequestro era scaturito dall'ipotesi della sopraelevazione di circa un metro del solaio di copertura, opera che avrebbe causato l'aumento della volumetria dell'ultimo piano e la modifica della sagoma esterna dell'edificio

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