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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Parabita

Finti incidenti per truffare anziani, tradito dalla Mercedes noleggiata

Antonio Tranchino, 26enne, napoletano, arrestato a Parabita. Aveva spillato 3mila euro a coppia di 80enni, raggiunti da telefonate di sedicenti carabinieri e avvocati

PARBITA – Un paio di telefoni cellulari, parlantina, faccia tosta, e il gioco è fatto. Basta poco per mettere in piedi una truffa. Antonio Tranchino, 26enne, napoletano, ci stava provando nel basso Salento. Ed era riuscito anche a spillare a una coppia di 80enni di Parabita ben 3mila euro con un’abile, per quanto nemmeno inedita, messinscena: fingersi un incaricato inviato a riscuotere i soldi, per evitare che il figlio subisse conseguenze penali dopo un incidente in realtà mai avvenuto.

Tutto questo, previe telefonate di un sedicente avvocato e persino di un sedicente maresciallo dei carabinieri. In realtà, o Tranchino stesso, magari dissimulando la voce, o possibili complici, però ancora da individuare.

Il giovane campano in trasferta nel Salento è stato tradito dall’auto usata: una Mercedes Classe A, grigia, segnalata da qualche tempo nella zona di competenza dei carabinieri della compagnia di Casarano, che così hanno sguinzagliato il Nucleo operativo radiomobile alla sua ricerca.

L’auto, infatti, sarebbe stata notata nei pressi di varie abitazioni. E la caccia ha avuto buon esito ieri pomeriggio, quando i militari hanno visto un modello che sembrava in tutto e per tutto quello ricercato. Un’auto, tra l’altro, intestata a una società di noleggio dell’Italia settentrionale. I carabinieri hanno quindi aspettato con pazienza di veder arrivare chi l’avesse in uso. E, a un certo punto, da un’abitazione n’è uscito un giovane, somigliante a sua volta a quello segnalato nei giorni precedenti. Un soggetto con accento campano che a quanto pare usava suonare a vari citofoni.

Evidentemente, nell’ultima circostanza qualcuno l’aveva ricevuto in casa. Dopo poche centinaia di metri, i carabinieri l’hanno fermato. Chiesto quale fosse il motivo della sua permanenza in zona, ha fornito giustificazioni poco credibili. I militari hanno deciso di perquisirlo e – sorpresa – ecco che dalle tasche sono spuntati 3mila euro in banconote di grosso taglio.

A quel punto, i carabinieri hanno contattato i residenti dell’abitazione dalla quale Tranchino era appena uscito, scoprendo che vi abitavano due anziani coniugi, con una storia da raccontare. Questi hanno riferito, infatti, di aver ricevuto poco prima alcune telefonate da qualcuno spacciatosi per maresciallo dei carabinieri e poi da un altro soggetto, definitosi avvocato, per apprendere da loro che il proprio figlio era rimasto coinvolto in un incidente stradale.

TRANCHINO Antonio-2Gli impostori avevano spiegato che il figlio non aveva subito gravi conseguenze, ma che una donna coinvolta aveva rimediato fratture a gamba e braccio. Lì, il tocco finale per tendere la trappola, la leva psicologica: per evitare l’arresto (fatto peraltro davvero poco credibile), i due genitori avrebbero dovuto versare 3mila euro a un incaricato, in modo da ottenere la liberazione su cauzione. Ed ecco, hoplà, apparire Tranchino davanti al citofono.

Spaventati, gli anziani avevano ceduto alla richiesta, salvo poi, ripresisi dallo choc, chiamare il figlio per venire sapere che non gli era successo assolutamente nulla. In caserma, Tranchino (più che esponente delle forze dell’ordine... già noto alle forze dell’ordine), è stato riconosciuto dalle vittime. In accordo con pm di turno, Antonio Negro, è stato arrestato in flagranza per truffa.

I carabinieri hanno sequestrato i suoi due telefoni cellulari per altri accertamenti e individuare eventuali complici. Il denaro recuperato è tornato nelle tasche dei malcapitati.

Il modus operandi, peraltro, ricorda molto due recenti episodi avvenuti nel Capo di Leuca. Anche in quel caso, ai primi di dicembre, qualcuno s’era spacciato per maresciallo dei carabinieri e avvocato. Ergo, bisogna capire se anche in quegli episodi dietro vi sia lo zampino del 25enne di Napoli.

In ogni caso, un arresto importante, quello dei carabinieri, perché questo genere di truffe ai soggetti più deboli è un fenomeno particolarmente odioso. L’invito, come sempre, se si sospetta di essere davanti a un raggiro, è di chiamare subito le forze dell’ordine che – è bene ricordarlo - non chiedono mai somme di denaro per nessuna attività e contattano i cittadini sempre con personale in uniforme.

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