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Cronaca

"Passo indietro o sarà scontro". Ambulanti in rivolta

Sul piede di guerra i commercianti del mercato bisettimanale cittadino. In circa 200 si sono presentati nella sede del Comune, minacciando lo sciopero se gli amministratori non verranno loro incontro

LECCE - Hanno preso d'assalto l'aula consiliare di Palazzo Carafa, poco prima che il consiglio comunale per l'approvazione del bilancio consuntivo avesse inizio. Erano in tanti, i commercianti del mercato bisettimanale in rivolta. Nulla di nuovo rispetto a quanto già detto e scritto, ma solo la riproposizione "fisica" di un rifiuto che pare proprio categorico. A loro, la nuova sede prevista per le attività commerciali in viale Roma, proprio non va giù: "Troppo piccola e stretta- urlano-, che l'amministrazione comunale leccese faccia dietrofront o non solo non revocheremo lo sciopero previsto per lunedì, ma manterremo la stessa posizione recandoci anche in prefettura". Nonostante una giornata di lavoro in meno per scioperare, non sia cosa di poco conto.

Sul piede di guerra, dunque, anche quando l'assessore alle attività produttive, Luigi Coclite, ha tentato di neutralizzare la situazione rimandando l'incontro con gli esercenti. Quello che questi ultimi propongono, chi per esasperazione, chi per provocazione, è l'invito ad una prova, una simulazione in viale Roma per gli amministratori locali, "solo così ve ne rendereste conto", incalzano. L'altra richiesta è quella di rinviare il "trasloco" al 2012. Un modo per prendere tempo, sperando forse che la campagna elettorale distolga l'amministrazione dal tentativo di una prova di forza.

Se fino ad oggi hanno avuto a disposizione una trentina di metri per la propria baracca, la nuova area destinata all'attività commerciale, non solo non prevede la possibilità di usufruire del proprio mezzo accanto alla propria postazione assegnata (consentendo di fatto l'ingresso ai furgoni solo per le operazioni di carico e scarico), ma modificherà tutta una serie di operazioni logistiche e soprattutto ne altererà i tempi di lavoro. Oltre trecento commercianti e rispettive famiglie sono sul piede di guerra, con la paura di essere spinte sul lastrico da questa decisione sulla quale la giunta non vuole fare passi indietro. Lo stesso sindaco, Paolo Perrone, ha in settimana posto fine ottobre come termine ultimo per il completamento del trasferimento (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=30211).

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