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Martedì, 23 Aprile 2024
In Corte d'assise

Pastore ucciso da un colpo di pistola in fronte: chiesti 25 anni di reclusione

Nel procedimento per omicidio con dolo eventuale nei confronti di Giuseppe Roi, 40enne di Porto Cesareo, il pubblico ministero ha fatto la sua requisitoria. La vicenda risale al 2014: la vittima aveva 23 anni

LECCE - È di 25 anni di reclusione la richiesta avanzata dal pubblico ministero Carmen Ruggiero a carico di Giuseppe Roi, 40enne di Porto Cesareo, nel procedimento giudiziario che lo vede imputato per omicidio con dolo eventuale.

La vicenda per la quale siede al banco degli imputati è quella risalente al 4 aprile del 2014 quando morì, centrato da un colpo di pistola in piena fronte, Qamil Hyrai, 23enne di origine albanese che lavorava alle dipendenze del primo come pastore.

Alla formulazione dell'omicidio con dolo eventuale attorno al quale è stato imbastito il procedimento davanti ai giudici della Corte di Assise di Lecce, si è giunti dopo l'azzeramento del primo processo nel quale Roi rispondeva di omicidio colposo. Nel corso del primo dibattimento, infatti, emersero alcuni particolari che hanno indotto a un nuovo inquadramento della storia: secondo il pubblico ministero il tragico epilogo si è avuto come conseguenza di un macabro gioco per il quale l'imputato, impegnato a esercitarsi in ragione della sua passione per la armi, assumesse il rischio di poter colpire il giovane albanese che si trovava dietro il muro di cinta, bersaglio dei colpi, per vigilare sul bestiame.

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