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Cronaca

Rapine in serie a banche e uffici postali, condannati "quelli dello scooter"

Hanno patteggiato la pena, dinanzi al gup Alcide Maritati, Marco Maggio, 21enne di Trepuzzi, e Luca Mita, 25 anni, leccese, accusati di aver messo a segno una lunga serie di rapine ed una tentata rapina in uffici postali e banche

LECCE – Hanno patteggiato la pena, dinanzi al gup Alcide Maritati, Marco Maggio, 21enne di Trepuzzi, e Luca Mita, 25 anni, leccese, accusati di aver messo a segno una lunga serie di rapine ed una tentata rapina in uffici postali e banche di Lecce e provincia. In particolare, Mita, assistito dagli avvocati Benedetto Scippa e Giancarlo Dei Lazzaretti, è stato condannato a 5 anni e Maggio a 4 anni e quattro mesi. A incidere sul calcolo delle pene due aspetti: il fatto che fossero incensurati e l’atteggiamento collaborativo, con parziali ammissioni di colpa, in sede di interrogatorio di garanzia. I due si trovano agli arresti domiciliari.

I due furono arrestati dai carabinieri della compagnia di Lecce a febbraio scorso, su ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Antonia Martalò. I colpi sarebbero stati portati a segno tra gennaio e febbraio di quest'anno. Il lavoro degli investigatori permise di raccogliere elementi di colpevolezza sul conto dei due imputati, per quanto riguarda le rapine eseguite ai danni dell'ufficio postale di Lecce in via Archita di Taranto (10 gennaio 2011), al Banco di Napoli di via Leopardi (11 gennaio 2011), alla Banca Cooperativa Terra d'Otranto di Monteroni (3 febbraio 2011), nonché per la tentata rapina al Banco di Napoli di Calimera (26 gennaio 2011).

Nei vari colpi i due hanno sempre operato in coppia, armati di taglierino e con il volto coperto da passamontagna e casco, imperversando nel territorio e guadagnandosi l'appellativo di «quelli dello scooter», poiché fuggivanoa a bordo di un ciclomotore. Meta e Maggio avrebbero agito con estrema rapidità, realizzando anche bottini consistenti, come nel Banco di Napoli a Lecce (4.800 euro). A Calimera fu l’intervento di un carabiniere a mettere in fuga i malviventi, prima che mettessero a segno il colpo, sventando una sicura rapina. L'indagine fu condotta dai carabinieri del Norm e dai colleghi della Stazione di Monteroni: la visione dei fotogrammi, la descrizione operata dalle vittime, lo studio dei luoghi di ritrovamento dei motoveicoli (rubati) con cui i due hanno operato, hanno permesso di stringere il cerchio attorno a Maggio, già noto ai carabinieri per precedenti specifici. Alla sua identificazione seguì una richiesta di provvedimento cautelare al sostituto procuratore titolare delle indagini, Guglielmo Cataldi, il quale, concordando con le conclusioni della polizia giudiziaria, chiese al gip la custodia cautelare in carcere.

I successivi riscontri eseguiti dai militari nei confronti dei due soggetti, mediante pedinamenti ed approfondimenti investigativi, permisero di giungere all'identificazione del complice. Dagli ulteriori approfondimenti a carico dei due complici emersero, oltre alle rapine, anche due casi di ricettazione, dei motoveicoli oggetto di furto utilizzati per guadagnarsi la fuga.

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