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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Taurisano

Pedinamenti, appostamenti e ricatti all’amante? Disposto il non luogo a procedere

In aula sono finiti alcuni messaggi che avrebbero scagionato un 57enne di Taurisano accusato di stalking nei riguardi della donna con la quale aveva avuto una relazione extraconiugale durata due anni, e questa ha ritirato la querela

TAURISANO - E’ terminato con una sentenza di non luogo a procedere il processo a carico di un 57enne di Taurisano, accusato di stalking nei riguardi della donna con la quale aveva avuto una relazione extraconiugale durata due anni.

Il verdetto è stato emesso dalla giudice del tribunale di Lecce Maddalena Torelli, che ha preso atto della remissione della querela da parte della presunta vittima dopo che alcuni messaggi “portati” in aula dall’avvocato difensore Giuseppe Presicce avrebbero dimostrato l’infondatezza degli addebiti.

Stando alle indagini, il 57enne avrebbe cercato in ogni modo di riallacciare la relazione, anche ricorrendo al ricatto di raccontare tutto al marito. La sua presenza sarebbe stata talmente asfissiante che la vittima maturò l’idea di togliersi la vita, ma alla fine trovò il coraggio di sporgere denuncia proprio insieme al coniuge. Pure in questa circostanza, il 57enne non si sarebbe tirato indietro: avrebbe atteso la coppia, all’uscita del commissariato di Taurisano, e dopo averla inseguita nei pressi di un bar l’avrebbe offesa e mostrato un video a sfondo sessuale sul cellulare, con l’obiettivo di provocarla: “Guarda questo video con tua moglie… guarda cosa fa tua moglie”.

Insomma, secondo l’accusa, la volontà di ritornare insieme alla “sua” donna, l’avrebbe manifestata in modo aggressivo e intimidatorio, con continui pedinamenti e appostamenti. Niente e nessuno l’avrebbe fermato, neppure la presenza delle figlie minorenni della ex.

Erano diversi gli episodi finiti nell’inchiesta condotta dal pubblico ministero Alessandro Prontera, avvenuti tra il 2019 e il 2020, l'ultimo dei quali il 25 settembre, quando dopo essere stata inseguita e minacciata con frasi del tipo “adesso stai bene senza di me? Vedrai cosa ti succede…”, la malcapitata sarebbe stata costretta a chiedere ancora una volta aiuto alle forze dell’ordine.

Proprio tre giorni dopo questa vicenda, l’uomo fu destinatario del divieto di avvicinamento e di comunicazione nei riguardi della persona offesa e dei suoi familiari, in seguito aggravato con i domiciliari, e poi nuovamente ripristinato. La misura cautelare era stata infine revocata dalla giudice Torelli, proprio all’esito delle risultanze dibattimentali favorevoli all’imputato.

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