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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Pedinamenti, insulti, ingiurie e calci all'ex moglie. Condannato a due anni un 35enne

a fine della relazione con l’ex moglie proprio non l’avevo accettata. Protagonista della vicenda un 35enne leccese che, nonostante fosse sottoposto alla misura del divieto di avvicinamento alla donna, la molestava e la seguiva dappertutto. L'uomo è stato condannato a due anni in abbreviato

LECCE – La fine della relazione con l’ex moglie proprio non l’avevo accettata. Protagonista della vicenda un 35enne leccese che, nonostante fosse sottoposto alla misura del divieto di avvicinamento alla donna, la molestava e la seguiva dappertutto appostandosi nei pressi dell’abitazione, sul posto di lavoro e nei luoghi frequentati dall’ex coniuge.

Nel giugno scorso aveva inseguito la donna a bordo del suo ciclomotore e, accostandosi all’autovettura, aveva aperto la portiera, estratto le chiavi inserite nel blocco accensione e le aveva lanciate in un’aiuola, impedendole di fuggire. La donna aveva cercato di recuperare le chiavi, ma era stata aggredita con due calci alla gamba sinistra. In altre occasioni aveva offeso l’ex moglie con insulti ed epiteti di ogni genere. Atteggiamenti che avevano causato alla donna un perdurante e grave stato di ansia e di paura, un fondato timore per la propria incolumità tale da costringerla ad alterare le proprie abitudini di vita.

Il 35enne aveva già patteggiato una condanna per stalking a un anno e sei mesi. In abbreviato è giunta la nuova condanna per i fatti contestati, in continuazione con i precedenti episodi, per complessivi due anni (pena sospesa). L’uomo (assistito dall’avvocato Marco Luigi Elia), che dal 5 settembre scorso si trovava ai domiciliari, è tornato in libertà.

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