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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Vernole

Pedinamenti, minacce e aggressioni dopo la fine della relazione: in manette

Un 43enne ha iniziato a tormentare l'ex compagna e il rivale, con comportamenti talmente gravi e reiterati da costargli l'arresto

LECCE – Sul petto un tatuaggio con il mantra di Genny Savastano, uno dei protagonisti della serie Gomorra: “No confio ni en Dios”, ossia “Non mi fido nemmeno di Dio”. Un concetto che evidentemente Cosimo Salvatore Candeliere, 43enne di Vernole, ha applicato anche nella vita famigliare e in un rapporto sentimentale ormai al capolinea, anche per la presenza di un presunto nuovo spasimante della moglie. 

Già da alcuni mesi i carabinieri erano stati più volte chiamati in causa sia dalla donna sia dal nuovo spasimante, poiché, a loro dire, Candeliere si era reso responsabile di atti persecutori, di lesioni e di violenza privata nei confronti di tutti e due, sia tra le mura domestiche sia per alcuni plateali litigi avvenuti in luogo pubblico tra lui ed il suo rivale.

Nel corso delle indagini i militari hanno raccolto meticolosamente le varie denunce loro presentate, cercando di ricostruire per intero la vicenda nel suo evolversi, fino all’ultimo episodio denunciato dal rivale il giorno prima dell’arresto. Sono state raccontate aggressioni personali, inseguimenti con l’auto, pedinamenti, minacce nel ritirare le denunce che erano state presentate all’indomani dei vari episodi eclatanti, corredate anche di altra documentazione. Il quadro raccolto ha evidenziato una propensione alla reiterazione di tali comportamenti da parte di Candeliere, accompagnati da una paura ormai radicata negli altri protagonisti della vicenda.

Per questo la Procura di Lecce, su istanza dei carabinieri di Vernole, ha chiesto un’ordinanza di custodia cautelare a carico del 43enne, poi accolta dal gip che ha disposto l’arresto e la traduzione presso il carcere di Borgo San Nicola.

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