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Cronaca

Pellegrino: "Grazie ma non sono un presidente bucolico"

Raddoppio 275: telegrammi di ringraziamento al presidente della Provincia da parte di amministratori e cittadini di Tricase. Il senatore vorrebbe che la superstrada non deturpasse il Capo di Leuca

Tricase ringrazia il presidente della Provincia Giovanni Pellegrino per aver espresso parere contrario al raddoppio della 275 oltre Montesano. Tanti i telegrammi che sarebbero giunti a Palazzo dei Celestini a firma dei consiglieri comunali di Tricase, sia di maggioranza che di opposizione e semplici cittadini. Il testo: "Meglio un Capo di Leuca bucolico che devastato dal cemento. Siamo in molti con te, grazie Presidente".

E la risposta da parte del presidente Pellegrino non si è fatta attendere: "Ringrazio tutti, ma non mi considero un presidente bucolico, anzi con più nettezza rispetto al passato sostengo un modello di sviluppo per il Salento che in questi anni abbiamo cominciato a delineare".

"In particolare, ritengo che gli interventi sulle infrastrutture del Salento saranno la sfida più seria che avremo nei prossimi mesi - aggiunge - dal momento che una serie di interventi da tempo annunciati possono cominciare ad essere cantierati. Mi riferisco alla metropolitana di superficie per la quale abbiamo avuto i primi finanziamenti con la delibera Cipe e l'accordo firmato tra la Regione e il Ministero per le infrastrutture, agli accordi con le Province di Brindisi e Taranto per i collegamenti infrastrutturali del Grande Salento, agli interventi importanti che collegheranno il capoluogo con Otranto (ex regionale n.8) e con Porto Cesareo (14 milioni di euro con la delibera Cipe). In questo quadro il ragionamento della 275, credo, deve essere inserito nel disegno di un Salento che sta cambiando e che vuole cambiare senza stravolgere le sue caratteristiche.

Nell'incontro tenutosi l'altro ieri a Palazzo dei Celestini con i sindaci del Basso Salento, ambientalisti, dirigenti dell'Anas e i vertici della Regione, proprio il presidente della Provincia Pellegrino, in un passo centrale del suo intervento aveva detto: "mi auguro che La Regione, a cui spetta l'ultima parola sul progetto, dica no a tutto quello che si trova a valle di Novaglie". L'affermazione era piaciuta agli ambientalisti, meno ai sindaci, che sperano invece nel prolungamento fino all'ultimo "miglio", in prossimità del viadotto San Dauna, perché "l'adeguamento della Maglie - Santa Maria di Leuca - avevano ribadito - è una questione ormai indispensabile per lo sviluppo di tutto il nostro territorio, soprattutto dal punto di vista turistico".

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