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Cronaca Porto Cesareo

Pesca di frodo di oloturie e ostriche: beccati grazie alle videocamere

Due sub sono stati denunciati dai carabinieri della stazione di Porto Cesareo. Sull'imbarcazione utilizzata c'erano ben 140 chilogrammi di oloturie e 19 ostriche imperiali. Le prime sono molto richieste nei Paesi orientali

LECCE – Pesca di frodo nell'area marina protetta di Porto Cesareo. Un gruppo di sub, con autorespiratori, è stato beccato sul fatto dagli uomini della locale stazione dei carabinieri. I militari sin dalle prime ore del mattino avevano notato la presenza dei subacquei che perlustravano i fondali nel tratto di costa in Sant’Isidoro - Nardò, zona di riserva generale. I carabinieri hanno monitorato i movimenti anche da terra, oltre che dai monitor di controllo dell'area marina protetta, ed hanno atteso al varco i bracconieri al loro rientro a terra con il pescato.

Sull'imbarcazione utilizzata c'erano ben 140 chilogrammi di oloturie e 19 ostriche imperiali. Per i due subacquei, originari di Copertino e Leverano, è scattata la denuncia ed il sequestro sia del pescato, sia delle attrezzature impiegate. Il pesce è stato rigettato in mare perché era ancora in vita.

Video | Occhi elettronici puntati sull'Amp

A proposito delle oloturie, si ricorda che è in vigore il divieto di pescare, detenere a bordo, trasbordare e sbarcare questi esemplari noti come cetrioli di mare. Eppure, nonostante i numerosi interventi istituzionali per contrastare il fenomeno della pesca delle oloturie nelle acque pugliesi, si continuano a registrare nuovi episodi. Le oloturie sono ormai a rischio estinzione per via di una pesca commerciale sfrenata. Eppure sono indispensabili per l’ecosistema marino grazie alla loro capacità di ossigenare le acque e di depurare i fondali dalle scorie. L'obiettivo di tali attività illecite è quello di esportarle nei Paesi orientali, dove sono considerate cibo di lusso.

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