Pestaggio a un minore la notte dell’Epifania: altri tre finiscono ai domiciliari
Dopo il primo arresto di un 31enne, la polizia esegue la misura cautelare nei confronti dei presunti aggressori: durante le verifiche rinvenuta anche una pistola
GALATONE – Ci sono tre nuovi arresti per il pestaggio ai danni di un minore, consumatosi nella notte della scorsa Epifania, prima all’interno e poi all’esterno di un bar, a Galatone: all’alba di oggi, infatti, i poliziotti del commissariato di Nardò assieme ai colleghi della squadra mobile di Lecce hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di tre soggetti, tutti indagati in concorso tra loro, che si aggiungono ad un quarto, Mattia Marzano, 31enne del posto, già sottoposto a fermo di polizia lo scorso 7 gennaio, con l’accusa di tentato omicidio, aggravato da futili motivi nei confronti di un minore.
Si tratta di Andrea Calamaio, 48enne (già noto alle cronache per la vicenda di una violenta rapina ai danni di un anziano sfociata nel sangue e per la quale era finito in carcere nel 2018), Giacomo Migliaccio, 33enne, e Giuseppe Mele, 63enne (anche lui volto conosciuto alle cronache), i primi due residenti a Galatone, il terzo a Sannicola. L’ordinanza è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce, su richiesta della Procura della Repubblica.
Com’è noto, nella tarda serata del 6 gennaio, la vittima, di 17 anni, si trovava all’interno di un locale, la “Birreria Negro” (di cui il 13 gennaio scorso è stata disposta dal questore Andrea Valentino la chiusura temporanea), in compagnia di alcuni amici, quando, per futili motivi, forse per uno sguardo di troppo ad una ragazza o a uno dei presunti aggressori, veniva raggiunta e violentemente picchiata da quattro soggetti.
Quest’ultimi, dopo aver spinto a terra il minore, lo colpivano con ripetuti calci e pugni in varie parti del corpo e al volto e alla testa. La vittima riusciva a scappare, ma veniva inseguito e subiva ulteriori violenze, riuscendo a mettersi in salvo solo perché vicino alla locale caserma dei carabinieri.
I primi accertamenti, svolti dai poliziotti del commissariato di Nardò, basati su testimonianze e analisi dei sistemi di videosorveglianza e confortati dalla perfetta conoscenza dei pregiudicati della zona, hanno consentito di concentrarsi subito su un soggetto, ritenuto uno degli autori, e procedere al suo arresto già il giorno successivo. L’ipotesi investigativa è stata condivisa, nelle ore successive, dalla magistratura che ha emesso nei confronti del soggetto la misura applicativa della custodia cautelare degli arresti domiciliari.
Nei giorni successivi, l’indagine è proseguita, con ulteriori testimonianze e un’accurata e minuziosa analisi delle telecamere presenti nel circuito cittadino, per raccogliere importanti elementi indiziari sui tre soggetti, ritenuti parte dell’aggressione. Nelle scorse ore, si è stretto il cerchio intorno a loro, dando esecuzione alla ordinanza di misura cautelare. Nel corso dell’operazione di polizia, presso l’abitazione di uno degli arrestati - nello specifico, quella di Calamaio - è stata rinvenuta una pistola marca Tanfoglio, calibro 9x21 con matricola abrasa, corredata da 10 cartucce dello stesso calibro.