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Cronaca Nardò / Via Caraccio

Grosso petardo nel contenitore dei rifiuti, un forte boato e danni

È successo ieri sera a Nardò, in via Caraccio. Probabile che si sia trattato di un atto vandalico fine a sé stesso, ma non privo di conseguenze: infranti i vetri di una porta e di una finestra e intaccato il parafanghi di un'auto

NARDO’ – Vetri di un portone incrinato, spazzatura e pezzi di plastica sparsi ovunque, il parafango di un veicolo intaccato. Il boato è stato di tale violenza da essere udito persino dalla parte opposta della città. Anche se l’evento, con molta difficoltà, si può inquadrare nell’alveo degli atti intimidatori, specie per l’assenza di obiettivi sensibili in quella zona. Più semplice, viste le modalità, che si sia trattato di un atto vandalico fine a sé stesso.

Erano circa le 21 quando qualcuno, a Nardò, approfittando del buio e delle vie semideserte, a ridosso dell’orario previsto per il coprifuoco dovuto alla pandemia, ha avuto la trovata di accendere e infilare un petardo, che si presume di grosse dimensioni, all’interno di un contenitore per la raccolta differenziata, nei pressi di una palazzina di via Caraccio. E tale è stata la violenza della deflagrazione, da mandare il contenitore in mille pezzi e provocare vistose fenditure nei vetri di un portone e della finestra sovrastante dell’edificio.

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Nelle vicinanze era parcheggiata anche una Fiat 500 di un pensionato di 74 anni. E qualche scheggia volante deve aver colpito il parafango posteriore della sua autovettura, provocando lievi danni. Nella palazzina nei pressi della quale era stato posizionato il contenitore, gli appartamenti sono quasi del tutto vuoti, fatta eccezione per uno, dove risiedono una donna di 58 anni con il figlio, un operaio 24enne, che per fortuna non sono rimasti coinvolti in modo diretto nell’esplosione. Tantomeno c’erano altre persone nelle vicinanze, nel momento in cui il bidone è saltato per aria, o si sarebbero rischiate conseguenze ben più serie.

Sul caso stanno ora indagando i carabinieri della stazione di Nardò, ma, in assenza di testimonianze dirette, sarà difficile risalire all’identità di chi ha provocato i danneggiamenti, anche perché non sembra che nelle immediate vicinanze di siano impianti di videosorveglianza.

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