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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Petizione in rete contro le colate di cemento: "Basta con le strade inutili"

Un gruppo di cittadini salentini lancia una petizione pubblica contro l'abuso di asfalto nei progetti faraonici che stanno interessando il territorio: opere invasive, che starebbero mutando l'ambiente in nome dello "sviluppo"

LECCE - Una petizione pubblica per dire no al cemento e all'asfalto delle strade "inutili" del Salento e ai progetti faraonici partoriti in un passato in cui l'idea di sviluppo era piuttosto dissonante da quella odierna. Sulla rete, viene lanciato l'ennesimo appello ambientalista di tutela e rispetto del territorio, non per un "no" aprioristico alla modernità, ma nella logica di una concezione diversa della modernità stessa, con una pianificazione attenta a tre pilastri, quali turismo, ambiente e cultura.

Indice puntato contro il governo nazionale, le amministrazioni pubbliche, l’Anas, la Regione Puglia e la Provincia di Lecce, che hanno dato il via libera a progetti "contestati" dai firmatari e ritenuti "devastanti", in quanto consumano il suolo, abbattono uliveti, variando la cifra stessa del paesaggio salentino.

La mobilitazione di un gruppo di cittadini - con idea partita da da Roberto Guido, direttore del magazine "Qui Salento" -, che ha lanciato una petizione via Internet dal titolo “Basta strade inutili. Salviamo la terra del Salento” nasce proprio in difesa di una idea diversa di modernità. Tra loro, anche Edoardo Winspeare (regista), Nandu Popu (Sud Sound System), Mario Perrotta (attore), Elettra Ingravallo (docente universitaria), Luigi Santoro (docente universitario), Cosimo Pagliara (docente universitario), Gabriella Sava (docente universitaria), Roberto Valenti e Sebastiano Venneri (segreteria nazionale Legambiente), Chiara Idrusa Scrimieri (regista, gruppo fb Salviamo gli ulivi del Salento), Alfredo Melissano (Nuova Messapia), Vito Lisi (Comitato 275).

Quali, dunque, i progetti contestati? La Regionale 8, con il cantiere ufficialmente ancora fermo, con numerosi agricoltori in subbuglio, supportati dalla Coldiretti, che si vedono cancellare le loro aziende, finanziate dagli stessi enti pubblici.  Nel tempo, lo stesso progetto ha subito variazioni che hanno snaturato i suoi presupposti (peraltro la Via scaduta nel 2011 con la problematica dei vincoli idrogeoligici). La “Circumusalentina” era un progetto faraonico che prevedeva un anello stradale parallelo alla costa, con un nastro di asfalto a quattro corsie.

Oggi, resta solo il primo tratto, che interessa quattro comuni, ma non cambia l'invasività, con un'arteria a quattro corsie, lunga 14 km, con dieci rotatorie e 16 km di strade complanari, spartitraffico, raccordi e cavalcavia. Sono circa 2400 gli ulivi sradicati nel solo territorio di Melendugno. Per l'opera il finanziamento del Cipe è di 57 milioni di euro.

C'è, poi, la 275, Maglie-Leuca, interessata da una lunga contesa anche legale sulla sua vocazione di "strada-parco", contestata dai cittadini che presentano la petizione. Il progetto, con un importo complessivo di 288 milioni di euro prevede il raddoppio dell'attuale statale fino a Montesano Salentino; un nuovo tracciato "sbancherebbe il cuore del Capo di Leuca" secondo quanto ribadito dai firmatari. Il costo in termini di natura è di almeno ventimila alberi abbattuti con colate di cemento a modificare l'esistente.

Altro progetto è quello della Maglie-Otranto, dove le ruspe sono già in azione da qualche settimana, nonostante gli appelli (tra cui anche quello del Difensore Civico della Provincia di Lecce, il senatore Giorgio De Giuseppe): quasi ottomila alberi di ulivo saranno espiantati o abbattuti, per l'allargamento della carreggiata a quattro corsie, con svincoli muniti di cavalcavia e lunghe complanari. In campo una spesa di 55 milioni di euro.

C'è, quindi, la Otranto-Gallipoli, ribattezzata " strada mostro” dagli ambientalisti, con un progetto approvato e finanziato di 20 milioni di euro con fondi Fas. Il tratto più criticato è quello dell’attuale provinciale 361 da Maglie ad Alezio, che, passando per Parabita e Collepasso, devasterebbe la serra con le due tangenziali di Alezio e di Collepasso, ignorando vincoli paesaggistici ed aree archeologiche come la collina di Sant’Euleterio. Ultima strada della discordia è la Casalabate-Porto Cesareo, con un impegno di 8 milioni di euro con fondi Fas per la sola tangenziale di Campi Salentina.

Qui la petizione: https://www.petizionepubblica.it/?pi=P2013N35702

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