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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Picchiata dal marito, dopo le violenze subite dal padre: parte un nuovo processo

Sarà giudicato con il rito abbreviato l’uomo accusato di aver picchiato, in preda ai fumi dell’alcol, la donna, già vittima di abusi da parte del genitore che la rese madre

LECCE - Due storie di violenza diverse ma con sfortunata protagonista la stessa donna, vittima prima del padre che ha abusato di lei, rendendola madre quando aveva 18 anni, dopo un primo aborto a 15, poi del marito che, in preda ai fumi dell’alcol l’avrebbe picchiata, umiliata e offesa anche davanti alla figlia minorenne.

Se la prima di queste storie si è conclusa nel processo di primo grado con la condanna a trent’anni di reclusione per il padre-nonno, la seconda si definirà il 7 luglio nel giudizio abbreviato. Al banco degli imputati ci sarà l’uomo, un 38enne di Taurisano, con il quale la malcapitata aveva sperato di ricominciare, lasciandosi alle spalle un passato così doloroso, e che invece l’avrebbe presa a schiaffi e colpita con pugni alla pancia e alle braccia.

L’aggressività legata all’uso sistematico di alcol si sarebbe manifestata sin dall’inizio della convivenza, nel 2011, e sarebbe proseguita anche dopo il matrimonio, trovando l’apice nel 2017, quando in una circostanza lui l’avrebbe strattonata per toglierle il cellulare e lei, dopo essere svenuta, scappò chiedendo l’intervento del 118.

Sarà questa la vicenda sulla quale dovrà pronunciarsi il giudice Edoardo D’Ambrosio che in mattinata ha accolto la richiesta di procedere col rito alternativo avanzata dagli avvocati difensori Ada Alibrando e Mario Urso. In aula, ci sarà anche la donna che oggi si è costituita parte civile con l’avvocato Francesco Della Corte, chiedendo un risarcimento di 80mila euro.

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