Politica compatta: "Giusta questa nuova decisione"
Derby a porte aperte, nel mondo politico, specie quello del centrodestra, monta la soddisfazione. Tanto più che proprio da questi ambienti erano partite le più decise sollecitazioni al ministro Maroni
LECCE - Derby a porte aperte, nel mondo politico, specie quello del centrodestra, monta la soddisfazione. Tanto più che proprio da questi ambienti erano partite le più decise sollecitazioni ad una risoluzione del caso favorevole ai tifosi, anche in virtù delle perplessità del ministro degli Interni, Roberto Maroni, sulla chiusura totale predisposta in prima istanza dal prefetto di Lecce. "Si tratta di una decisione opportuna assunta in favore di quella parte, che tra l'altro rappresenta la stragrande maggioranza dei pugliesi, di tifoseria sana e sportiva che non poteva essere penalizzata nelle sue giuste aspettative, a causa di pochi irresponsabili che, comunque, in Puglia, sono stati sempre isolati", commenta il senatore del Pdl Luigi D'Ambrosio Lettieri, secondo il quale "confermare le porte chiuse sarebbe stato come chiudere le porte in faccia alla parte positiva della tifoseria che intende lo sport come competizione leale e puro divertimento". E sulle forze dell'ordine, non ha dubbi: "Saranno in grado, come hanno sempre dimostrato, di far fronte ad eventuali forme di violenza e di intolleranza che, naturalmente, ci auguriamo non si verifichino".
Per Saverio Congedo, consigliere regionale del Pdl, da sempre acceso sostenitore del Lecce, " adesso tocca a noi tifosi giallorossi arricchire il derby di pacifico calore, riempiendo lo stadio e sostenendo con passione la squadra in questa fondamentale sfida che vale triplo: tre punti, contro una diretta concorrente, nel derby". Dicendosi inoltre "certo che il Salento tutto dimostrerà la giustezza di questa nuova scelta confermando le doti della sua ospitalità e rispettando l'avversario pur nella imprescindibile e doverosa rivalità calcistica". Il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone ritiene quella assunta "una decisione che riafferma il primato dello Stato, della legalità, delle istituzioni su ogni tipo di violenza, anche solo paventata, e sui pochi che non avrebbero meritato di vedere questo spettacolo unico, atteso da entrambe le tifoserie". E dopo un ringraziamento al prefetto Mario Tafaro "per aver avuto la lungimiranza di valutare serenamente e sino a questa mediazione le mutate condizioni di sicurezza attorno alla partita" e l'auspicio che le tifoserie "dimostrino la stessa maturità nello gestire la giornata del derby come una festa di sport, senza nessun incidente", anche un plauso al sindaco Paolo Perrone, "bravo a vincere questa importante battaglia di civiltà e a non arrendersi immediatamente a quella che sarebbe stata una vera e propria ingiustizia nei confronti di una città sana, pulita".
"Giusta decisione", quella assunta a Bari nel pomeriggio, anche per il consigliere regionale e presidente di Moderati e popolari, Antonio Buccoliero, "che non solo ristabilisce il diritto di sportivi e tifosi ad assistere ad una partita importante, ma che ridà anche il giusto valore ad una competizione che, al di là della rivalità più o meno accesa tra le tifoserie, non può e non deve essere considerata una sorta di guerra aperta, tanto da spingere le istituzioni ad assumere estreme misure di sicurezza". E ora, "ai tifosi leccesi e baresi viene ora offerta un'occasione importante: dimostrare come un derby possa essere vissuto in un clima di rispetto e gioiosa partecipazione. Sono certo che da entrambe le tifoserie - conclude Buccoliero - verrà dato un chiaro e inequivocabile segnale di maturità civile e sportiva".
Massimo Alfarano, assessore alla Cultura del Comune di Lecce, la decisione è giunta "a testimonianza dell'eccellente sinergia che si è venuta a creare nel momento stesso in cui è diventata coscienza collettiva la constatazione che una partita di pallone tra due squadre di calcio importanti come Bari e Lecce, non merita di essere trasformata in un'esercitazione calcistica blindata". Anch'egli ringrazia il sindaco di Lecce "per il gesto coraggioso con cui ha preso di petto la vicenda e, da primo cittadino, ha dato voce al pensiero di tutti gli sportivi e non solo, dimostrando ancora una volta che il suo attaccamento ai colori giallorossi, più volte dimostrato, non voleva avere nessuna ricaduta strumentale. Oggi ha vinto lo sport e la cultura agonistica che dietro di esso sempre si cela".
Il deputato del Pdl Ugo Lisi sostiene che oggi "ha vinto la voglia di giocare ed è da considerarsi come un autentico miracolo di apertura istituzionale il fatto che i soggetti preposti alla decisione abbiano aperto il cuore alla richiesta dei cittadini leccesi e baresi di sgombrare il campo da qualsiasi rischio di violenza. Non accade spesso che si aprano linee di credito così consistenti nei confronti delle tifoserie", aggiunge. "Questo ci fa gioire doppiamente: sia perché significa che i nostri tifosi meritano di essere ascoltati, sia perché vuol dire che il nostro territorio è governato e rappresentato da uomini e donne in perfetta sintonia con la loro gente".
Ma ovviamente, anche nel centrosinistra c'è soddisfazione per questo cambio di programma. Antonio Rotundo, del Pd, esprime "grande soddisfazione, a nome del centrosinistra. Pensiamo che sia stata scongiurata, in questo modo, quella che sarebbe stata una gravissima sconfitta di tutti: dello Stato, della Puglia, ma in particolar modo degli appassionati autentici del gioco del calcio. Spetta a questo punto ai sostenitori leccesi e baresi dare una prova di maturità e dimostrare che il terzo millennio è arrivato da noi in Puglia prima che in altre parti d'Italia. L'augurio è che giovedì si possa assistere al trionfo della sana passione sportiva ed alla sconfitta degli istinti più bassi e beceri, che non vogliamo più avvelenino lo spettacolo del gioco del calcio".
Per Saverio Congedo, consigliere regionale del Pdl, da sempre acceso sostenitore del Lecce, " adesso tocca a noi tifosi giallorossi arricchire il derby di pacifico calore, riempiendo lo stadio e sostenendo con passione la squadra in questa fondamentale sfida che vale triplo: tre punti, contro una diretta concorrente, nel derby". Dicendosi inoltre "certo che il Salento tutto dimostrerà la giustezza di questa nuova scelta confermando le doti della sua ospitalità e rispettando l'avversario pur nella imprescindibile e doverosa rivalità calcistica". Il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone ritiene quella assunta "una decisione che riafferma il primato dello Stato, della legalità, delle istituzioni su ogni tipo di violenza, anche solo paventata, e sui pochi che non avrebbero meritato di vedere questo spettacolo unico, atteso da entrambe le tifoserie". E dopo un ringraziamento al prefetto Mario Tafaro "per aver avuto la lungimiranza di valutare serenamente e sino a questa mediazione le mutate condizioni di sicurezza attorno alla partita" e l'auspicio che le tifoserie "dimostrino la stessa maturità nello gestire la giornata del derby come una festa di sport, senza nessun incidente", anche un plauso al sindaco Paolo Perrone, "bravo a vincere questa importante battaglia di civiltà e a non arrendersi immediatamente a quella che sarebbe stata una vera e propria ingiustizia nei confronti di una città sana, pulita".
"Giusta decisione", quella assunta a Bari nel pomeriggio, anche per il consigliere regionale e presidente di Moderati e popolari, Antonio Buccoliero, "che non solo ristabilisce il diritto di sportivi e tifosi ad assistere ad una partita importante, ma che ridà anche il giusto valore ad una competizione che, al di là della rivalità più o meno accesa tra le tifoserie, non può e non deve essere considerata una sorta di guerra aperta, tanto da spingere le istituzioni ad assumere estreme misure di sicurezza". E ora, "ai tifosi leccesi e baresi viene ora offerta un'occasione importante: dimostrare come un derby possa essere vissuto in un clima di rispetto e gioiosa partecipazione. Sono certo che da entrambe le tifoserie - conclude Buccoliero - verrà dato un chiaro e inequivocabile segnale di maturità civile e sportiva".
Massimo Alfarano, assessore alla Cultura del Comune di Lecce, la decisione è giunta "a testimonianza dell'eccellente sinergia che si è venuta a creare nel momento stesso in cui è diventata coscienza collettiva la constatazione che una partita di pallone tra due squadre di calcio importanti come Bari e Lecce, non merita di essere trasformata in un'esercitazione calcistica blindata". Anch'egli ringrazia il sindaco di Lecce "per il gesto coraggioso con cui ha preso di petto la vicenda e, da primo cittadino, ha dato voce al pensiero di tutti gli sportivi e non solo, dimostrando ancora una volta che il suo attaccamento ai colori giallorossi, più volte dimostrato, non voleva avere nessuna ricaduta strumentale. Oggi ha vinto lo sport e la cultura agonistica che dietro di esso sempre si cela".
Il deputato del Pdl Ugo Lisi sostiene che oggi "ha vinto la voglia di giocare ed è da considerarsi come un autentico miracolo di apertura istituzionale il fatto che i soggetti preposti alla decisione abbiano aperto il cuore alla richiesta dei cittadini leccesi e baresi di sgombrare il campo da qualsiasi rischio di violenza. Non accade spesso che si aprano linee di credito così consistenti nei confronti delle tifoserie", aggiunge. "Questo ci fa gioire doppiamente: sia perché significa che i nostri tifosi meritano di essere ascoltati, sia perché vuol dire che il nostro territorio è governato e rappresentato da uomini e donne in perfetta sintonia con la loro gente".
Ma ovviamente, anche nel centrosinistra c'è soddisfazione per questo cambio di programma. Antonio Rotundo, del Pd, esprime "grande soddisfazione, a nome del centrosinistra. Pensiamo che sia stata scongiurata, in questo modo, quella che sarebbe stata una gravissima sconfitta di tutti: dello Stato, della Puglia, ma in particolar modo degli appassionati autentici del gioco del calcio. Spetta a questo punto ai sostenitori leccesi e baresi dare una prova di maturità e dimostrare che il terzo millennio è arrivato da noi in Puglia prima che in altre parti d'Italia. L'augurio è che giovedì si possa assistere al trionfo della sana passione sportiva ed alla sconfitta degli istinti più bassi e beceri, che non vogliamo più avvelenino lo spettacolo del gioco del calcio".