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Cronaca

Polizia locale, le sfide del futuro per un corpo che allarga la sua missione

Nel giorno dei festeggiamenti, il colonnello Zacheo, nelle vesti di presidente del Cop, ha sottolineato le novità e l'ampliamento delle mansioni. Molto più vasto l'orizzonte dei vigili

LECCE – S’è svolta ieri mattina, alle 10, in piazza Duomo la quarta festa provinciale delle Polizie locali. L’organizzazione è spettata al Cop (Comitato operativo della polizia locale del Salento) e al corpo del capoluogo, che hanno fatto gli onori di casa, nel corso della ricorrenza del patrono dei vigili urbani, San Sebastiano

Alla cerimonia erano presenti i sindaci dei Comuni salentini rappresentati dai propri gonfaloni. Il comandante di Lecce e presidente del Cop, colonnello Donato Zacheo, ha avuto modo di tracciare un bilancio dell’attività svolta dall’associazione nel 2016, per delineare gli obiettivi su cui lavorare in futuro. La messa è stata celebrata dall’arcivescovo Domenico D’Ambrosio. Al termine, gli operatori che si sono distinti in particolari operazioni, hanno ricevuto i meritati riconoscimenti.

Alla celebrazione hanno preso parte anche il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, l’assessore alla Polizia locale, Luca Pasqualini, il prefetto Claudio Palomba, il procuratore uscente Cataldo Motta, le maggiori autorità civili e militari.

POLIZIE LOCALI, UN ANNO DI CAMBIAMENTI 

IMG_0780-2-3Dopo aver salutato i presenti, il comandante Zacheo, nelle vesti di presidente del Cop, ha spiegato che “il 2017 sarà un anno di profondi cambiamenti per tutti i comandi della nostra regione”. “Saremo tutti chiamati a uno sforzo organizzativo per adeguare le nostre strutture a quanto previsto dal regolamento regionale di recente approvazione”.

Ovvero, i nuovi regolamenti danno disposizioni su uniformi, mezzi di servizio, strumenti in dotazione, sui requisiti per l’attribuzione dei gradi. “Questa fase di riorganizzazione – ha spiegato il colonnello - dovrà necessariamente tenere conto anche delle prescrizioni dell’articolo 9 della legge regionale sull’ordinamento della Polizia locale”. Cioè, “a quanto previsto sul riconoscimento dell’autonomia organizzativa dei comandanti nel rispetto del principio di separazione tra le funzioni di indirizzo politico e le funzioni attinenti alla gestione operativa”.

Zacheo ha rimarcato come “purtroppo”, si verifichino “ancora sul territorio episodi di aperto contrasto tra giovani e preparati comandanti e i propri amministratori locali, che non perdono occasione per rivendicare, con ogni mezzo, prerogative sulle polizie locali anche in ambiti in cui gli ufficiali rispondono direttamente all’autorità giudiziaria”. E, introducendo questo spinoso argomento, ha colto l’occasione “per esprimere la solidarietà mia personale e di tutto il direttivo del Cop al collega capitano Luigi Muci, recentemente rimosso dall’incarico di comandante della polizia locale di Tricase”.

Controbilanciando, il colonnello ha comunque ricordato che “nella maggior parte delle amministrazioni s’instaura un rapporto di leale e fruttuosa collaborazione tra i dirigenti della polizia locale e i primi cittadini e sono proprio questi i contesti – ha aggiunto - in cui si raggiungono i risultati migliori a vantaggio di tutta la comunità”.

Il presidente del Cop ha sottolineato come nell’attuale momento storico “così denso di fenomeni sociali che coinvolgono l’ordine e la sicurezza pubblica”, sia richiesto “alla nuova classe dirigente della polizia locale di traghettare la categoria in un ambito sempre più complesso e che travalica i confini strettamente locali di competenza territoriale”. Tant’è vero che sul contributo operativo degli agenti delle polizie locali “fanno sempre più affidamento il ministero dell’Interno e le prefetture nell’attuazione dei piani di controllo congiunto con le altre forze dell’ordine”.

Zacheo, a tale proposito ha citato, a titolo di esempio, “non solo la recente circolare ministeriale relativa alle attività volte al rimpatrio degli stranieri irregolari nell’ambito delle strategie di contrasto all’immigrazione illegale, ma anche le linee guida dettate dal ministro dell'Interno Marco Minniti per l’attuazione della nuova strategia di prevenzione collaborativa e di difesa contro la minaccia del terrorismo internazionale”. Protocolli “che richiedono il pieno coinvolgimento dei sindaci e delle polizie locali, affiancati da questori e prefetti”.

E visti i nuovi scenari operativi, il colonnello auspica che il riconoscimento a livello centrale delle potenzialità della polizia locale si possa tradurre “nell’attribuzione di una nuova e più adeguata veste giuridica che fornisca agli operatori gli strumenti e le risorse delle altre forze di polizia, quali l’accesso alle banche dati come lo Sdi, i sistemi di protezione individuale, le tutele contrattuali”.

Una causa sposata, come ha tenuto a menzionare, anche dal presidente dell’Anci, Antonio Decaro. E qui entra in gioco il Cop, un’associazione dallo spirito collaborativo che, a dire del colonnello Zacheo, “rappresenta di fatto l’unica strada percorribile per sopperire alle lacune normative, alle ristrettezze finanziare e alla limitazione territoriale che lo stesso governo centrale cerca di bypassare con i citati provvedimenti”.

NUOVI CANALI COMUNICATIVI

IMG_0793-2Un banco di prova per testare l’importanza di quest’intuizione, è stata, proprio in questi giorni, la gestione dell’emergenza neve nel Salento, in cui si è dimostrata “l’efficacia del coordinamento a livello provinciale e di saper fare squadra con la Protezione civile e con tutto il complesso sistema dei soccorsi della locale prefettura”. L’occasione ha consentito anche di testare “l’utilità a livello provinciale della piattaforma pubblica di comunicazione on-line Polizia Locale Lecce Channel, implementata nel corso del 2016, primi in Italia, dal comando di polizia locale di Lecce”.

“Il canale telegram, attraverso la rete di comunicazione creata dal Cop – ha ricordato Zacheo -, è stato in grado di pubblicare in tempo reale preziose informazioni sulla viabilità provinciale e comunale, sulle ordinanze di chiusura delle scuole, sui trasporti pubblici, sulle raccomandazioni della protezione civile, rappresentando così un valido aiuto all’intera comunità salentina tanto da raddoppiare il numero degli utenti iscritti”.

Un sistema valido, in effetti, che la stessa stampa, aggiungiamo noi, ha utilizzato proprio per diffondere notizie certe su quanto si stata verificando, tanto più utile per i giornali online, abituati a confrontarsi con i fatti in tempo reale.   

“Si può dire, senza falsa modestia, che l’innovazione social introdotta dal comando di Lecce – ha aggiunto Zacheo - abbia fatto scuola a livello nazionale. A distanza di cinque mesi dal lancio ufficiale e dopo averla presentata al convegno nazionale della Polizia locale di Riccione, oggi, altre amministrazioni comunali come Trieste e Grottaglie, gestiscono canali di informazione simili”.

Fra le altre tematiche affrontate, la possibilità di conseguire la patente di servizio, dopo aver frequentato un corso teorico-pratico e aver sostenuto un esame, garantita sempre tramite il  Cop e che ha riguardato cento agenti. “L’esperienza è stata tanto apprezzata dalla prefettura – ha detto a tale proposito Zacheo - da essere proposta al ministero dell’Interno come buona pratica a livello nazionale”.

Non è mancato un accenno, importante, su una delle principali novità normative degli ultimi anni, introdotta proprio nel 2016: il reato di omicidio stradale. A livello provinciale, sul caso è stato stilato un importante protocollo d’intesa promosso dal procuratore Motta, che ha visto il coinvolgimento del Cop in fase di stesura e nell’organizzazione del convegno di presentazione ufficiale del documento. E proprio verso Motta, che ha tenuto a battesimo il Cop, il colonnello Zacheo ha spiegato di nutrire “un grande debito di riconoscenza”.

Nell’anno appena iniziato, invece, con l’appoggio del prefetto, “che ha sposato l’iniziativa, proveremo a creare i presupposti normativi che possano essere da viatico alla sigla finale del documento”, ha aggiunto, prima delle conclusioni, in cui ha voluto rivolgere un saluto speciale a Paolo Perrone, alla fine del mandato “dopo dieci anni dieci di collaborazione”.

“Posso dire che mi lega a lui non solo un rapporto professionale ma anche umano. Gli siamo grati per aver sostenuto in questi anni il corpo di Polizia municipale consentendo il suo ricambio generazionale grazie all’assunzione di nuovi operatori e di aver creduto nel progetto della nuova centrale operativa del comando di Lecce”. Un ricordo particolare è andato al maresciallo maggiore Michele Mucelli, del comando di Lecce, “deceduto in servizio a fine 2016, alle soglie della pensione”.

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