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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Mago della truffa annota oltre 4mila nomi da raggirare. Le vittime “schedate” sul taccuino

Un 40enne del basso Salento, già ai domiciliari, è ora indagato dalla polizia postale di Venezia. Avrebbe truffato online oltre 250 utenti, con un sistema pianificato in ogni singolo dettaglio

LECCE  - Altri guai per il professionista delle truffe, dopo l’indagine prosegue dal mese di gennaio scorso. Sono oltre 250 i raggiri accertati fino a oggi a opera di un salentino. Il 40enne, originario del basso Salento, era stato denunciato dagli agenti della polizia postale di Mestre e dai colleghi leccesi. Sono stati questi ultimi ad eseguire, infatti, le perquisizioni in casa dell’indagato, a seguito delle numerose segnalazioni giunta dai colleghi veneti. Nell’arco di due anni, l’uomo avrebbe accumulato circa 80mila euro, “grazie” alle truffe messe a segno sul web. Stessa tecnica, identico copione: cellulari e latri prodotti venduti a prezzi vantaggiosi, magari persino in garanzia, ma mai giunti ai malcapitati. I quali, però, intanto pagavano anticipatamente la merce. Tutto è cominciato proprio dalla segnalazione di una delle vittime, che ha denunciato il salentino per non avergli mai recapitato uno smartphone acquistato in Rete.

Attraverso una meticolosa analisi delle tracce informatiche e finanziarie, gli agenti leccesi sono quindi risaliti al quarantenne, residente nel basso Salento, attualmente agli arresti domiciliari nel Tacco. Nel corso della perquisizione domiciliare gli investigatori veneti e leccesi hanno rinvenuto vario materiale d’interesse investigativo, tra cui 9 telefoni cellulari, 20 carte di pagamento, diverse sim card e ben 163 fogli con appunti. La successiva analisi del materiale sequestrato ha consentito poi agli inquirenti di ricostruire la redditizia e spregiudicata attività del truffatore seriale, ai di centinaia di ignari utenti del web.

Attraverso lo sviluppo di duemila e 131 utenze telefoniche, gli uomini della postale hanno individuato 55 alias con i quali il truffatore si presentava agli acquirenti ed estrapolato 4mila e 75 nominativi di potenziali vittime, che sono stati sentiti, uno per uno, per individuare chi, tra essi, avesse presentato una querela per truffa. Tra le vittime, in maggioranza uomini tra i 40 e i 60 anni, ci sono imprenditori, operai, impiegati, pensionati e studenti disoccupati, sparsi su tutto il territorio nazionale.

Per ogni offerta di vendita pubblicata su Internet, il truffatore era solito annotate sulla sua agendina, con scrupolosa descrizione dei dettagli, l’oggetto proposto, il nick con il quale si presentava, l’utenza telefonica usata per contattare l’acquirente nonché le generalità di quest’ultimo, il prezzo concordato e la carta sulla quale era stato effettuato l’accredito. Nel suo “diario”, inoltre, gli investigatori hanno trovato appuntati curiosi elementi riferiti a luoghi e persone per rendere ancora più credibili le sue truffe, ma anche sue impressioni sugli utenti con i quali veniva in contatto, classificandoli come "esperto di truffe", "analfabeta", "già cliente",  "ubriaco", "anziano", "vecchio", "vecchio interdetto", "è stato condannato a 1 anno per 300 truffe", così da evitare ogni errore e rendere la sua attività ancora più efficace.

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