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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Piazza Sant'Oronzo

"Popolo degli ulivi" tiene alta la guardia: l'inchiesta della procura non basta

Il comitato spontaneo che sin dalle prime battute sostiene posizioni radicali e spesso schernite, si sente oggi in perfetta sintonia con la magistratura: l'ipotesi accusatoria, dicono gli esponenti, conferma gli interrogativi e le denunce degli ultimi due anni

LECCE – Il comitato “Popolo degli ulivi” torna in piazza Sant’Oronzo a rivendicare il diritto alla difesa del territorio, anche ora che il vento sembra meno ostile rispetto ai mesi precedenti. Molti cittadini, a passeggio nel pomeriggio domenicale e natalizio, si fermano ad ascoltare gli interventi, a leggere il volantino, a manifestare solidarietà e appoggio.

E’ chiaro che nella vicenda xylella l’intervento della procura di Lecce ha segnato una svolta che, indipendentemente dal risultato finale cui perverrà, rappresenta uno spartiacque tra il prima e il dopo.

Così avviene che coloro che sono stati etichettati come complottisti e ambientalisti fanatici si sentano oggi in perfetta sintonia con la magistratura che, con le sue ipotesi accusatorie, ha sostanzialmente legittimato posizioni che fino all’altro giorno erano bollate come radicali e infondate anche nel più ampio movimento d’opinione che, in maniera silente, ha preso consistenza con il passare dei mesi, via via che si palesavano dubbi, ritardi e incongruenze nel piano affidato al commissario Silletti, oggi dimissionario, e nella filiera politico-burocratica che lo ha reso possibile.

Per gli esponenti del comitato in realtà non si è mai pensato di curare le piante, ma di eliminare il batterio, producendo così interventi “dannosi e irreversibili a favore della desertificazione e della speculazione”.

Quello che invece si dovrebbe fare, è stato ribadito oggi, sono “ricerche a tutto campo” e non appaltate a pochi enti e ricercatori, analisi approfondite sulla qualità dei terreni che ospitano gli ulivi, studi epidemiologici sulla diffusione del disseccamento e test di patogenicità sul ceppo pugliese di xylella fastidiosa, il cui nesso di causalità con la morte delle piante non è stato ancora incontrovertibilmente provato. 

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