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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Porto Cesareo

Folle gita dalla Calabria a Porto Cesareo con rally fra le dune dell'arenile

Una famiglia di Cosenza ha violato lo spostamento fra regioni, ma non solo. Denunce anche per il danneggiamento dell'habitat

PORTO CESAREO – Già pensare di passare da una regione all’altra per una gita, in piena pandemia e con la Puglia ancora rossa, è un’idea a dir poco malsana. Arrivare in riva al mare, salire sulla spiaggia con un pesante suv e darci dentro con una sorta di rally fra le dune in solitaria, significa dimostrare totale disprezzo per la natura e per ogni minima regola civile. E così, la domenica a Porto Cesareo di una famiglia della provincia di Cosenza, s’è conclusa nella caserma dei carabinieri per salate sanzioni e la denuncia penale a carico di P.C., 48enne. Aver violato le restrizioni sul Covid19, con il blocco degli spostamenti tra regioni, solo una delle contestazioni mosse.

Padre e madre, più due figli di 13 e 7 anni, sono stati i protagonisti di una domenica di follia in riva al Salento. E non solo diversi testimoni hanno chiamato i carabinieri, quando hanno notato l’assurda gimkana in spiaggia, ma sono stati anche immortalati dalle telecamere dell’Area marina protetta e dai droni del personale della riserva, mentre scorrazzavano sulle dune, devastando l’habitat.

Video | La gimkana fra le dune cesarine

Tutto è accaduto intorno alle 15 di ieri, domenica 12 aprile, quando - raccontano dall’Area marina protetta di Porto Cesareo - il capofamiglia, alla guida di un Range Rover Evoque, approfittando di un varco un muretto a secco apertosi a causa delle mareggiate invernali, ha raggiunto l’arenile nei pressi della Torre costiera nota come La Chianca. E l’avrebbe fatto almeno un paio di giri, schiacciando il cordone dunale della spiaggetta nota come L’Approdo, confinante con il Lido Tabù.

Il folle rally fra le dune

L’auto, a un certo punto, si è anche insabbiata in prossimità del Tabù, costringendo gli occupanti a scendere e a lavorare oltre un’ora pur di liberarla, lasciando sull’arenile un fosso di diversi metri di diametro. Il tutto, in spregio alla normativa che salvaguarda e tutela litorale costiero, arenile e soprattutto flora a e fauna. Per diversi minuti infatti, come documentano le immagini, il Suv ha percorso in lungo e in largo la spiaggia a grande velocità, attirando l'attenzione di cittadini che a loro volta hanno filmato e condiviso sui social la bravata.

Con l’arrivo del personale dell’Area marina protetta e dei carabinieri della stazione di Porto Cesareo, oltre alle violazioni relative al Covid19, vi sono state quelle al codice della navigazione, all'ordinanza balneare della Regione Puglia e al decreto istitutivo della riserva marina per danneggiamento ambientale. L’accesso dei mezzi a motore sul demanio è vietato in tutta Italia, con tolleranza zero sulle spiagge sabbiose e in aree a elevata sensibilità ambientale, come nel caso di Porto Cesareo. Proprio l'azione meccanica degli pneumatici, infatti è riferito nella norma, “destabilizza le dune e danneggia la relativa flora, la cui permanenza è fondamentale per la stabilità del fragile ecosistema”. Le sanzioni pecuniarie ammontano a 2mila e 700 euro. 

Il rammarico della sindaca Tarantino

Inutile sottolineare il rammarico della sindaca di Porto Cesareo, Silvia Tarantino. "Una vicenda spiacevole, senza ombra di dubbio", ha commentato. "La fama di Porto Cesareo nota in tutto il mondo per le sue spiagge e le bellezze naturalistiche che ci sono valse un'Area marina protetta tra le più importanti d'Italia e un Parco regionale e Sito d'interesse comunitario, viene prima da Madre Natura e subito dopo dal lavoro costante e quotidiano di tutti e a tutti i livelli, istituzionali e non, per preservare quel dono".

"Protezione, tutela, cura del nostro ambiente equivalgono a cura e tutela della nostra storia e della nostra identità. Spiace dunque, constatare che possano verificarsi questi episodi, peraltro durante una pandemia che limita gli spostamenti all'essenziale. Alle forze dell'ordine e all'autorità giudiziaria - ha concluso -  il compito di procedere come da norma, e al personale dell'Area Marina Protetta come ai cittadini che con senso civico hanno segnalato ciò che si stava verificando, il mio grazie".

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