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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Porto Cesareo

Pastore picchiato e legato: banda di rapinatori fugge con parte del gregge

La disavventura nel pomeriggio fra Porto Cesareo e Veglie. L'uomo è stato anche legato dai banditi, tre in tutto, che sono fuggiti con 250 pecore, portandole in una masseria abbandonata. Tuttavia, so sono accontentati di solo quaranta capi, abbandonando gli altri, poi ritrovati

PORTO CESAREO – Legato, pestato e rapinato. Non di gioielli o denaro, ma di pecore e capre. La tremenda disavventura, che vede sfortunata vittima un giovane pastore rumeno, è avvenuta in tarda mattinata, intorno alle 11, nelle campagne fra Torre Lapillo e San Pancrazio Salentino, non lontano da Boncore. 

Il pastore si trovava in località Fattizze (a livello di demanio, ricadente nel territorio di Nardò), per pascolare il gregge di proprietà di “Masseria La Grande”, azienda per la quale presta servizio, quando sarebbe stato avvicinato da tre individui, arrivati con un furgone bianco, che avrebbero subito manifestato le loro pessime intenzioni, accerchiandolo, rifilandogli un violento colpo in testa e poi legandolo per impedirgli di chiamare i soccorsi.

Nessuno dei tre, avrebbe poi riferito la vittima, una volta liberata, aveva il volto coperto. Indisturbati, dunque, i malviventi sono riusciti a portargli via l’intero gregge, composto da 350 pecore, allontanandosi alla svelta. I primi a ritrovare l’uomo sono stati i vigilanti de “La Velialpol”. Una guardia giurata è stata chiamata dal titolare della masseria, preoccupato perché il giovane operaio stava tardando a rientrare. E quando il vigilante l'ha scoperto, facendo un giro nei luoghi dove abitualmente pascolava, l'ha subito liberato ed ha chiamato i carabinieri della stazione di Porto Cesareo e della compagnia di Campi Salentina, che, giunti sul posto, hanno avviato le ricerche. 

Seguendo le tracce lasciate nel terreno, i militari sono arrivati nei pressi di “Masseria Chiodi”, una località vicina. Nello stabile, da tempo ormai inutilizzato, c’era buona parte del gregge. A conti fatti, all’appello, fra pecore e capre ne mancavano comunque una quarantina. Dunque, s’ipotizza che i malviventi avessero con loro, oltre il furgone, anche altri mezzi, non tanto capienti, però, per poterle trasportare tutte, e che quindi si siano dovuti accontentare di quei quaranta capi, per un valore che si aggira fra i 10 e i 15mila euro.

Il pastore, nel frattempo, è stato anche costretto alle cure mediche, a causa del violento colpo subito. E’ possibile anche che i malviventi intendessero fare più viaggi, ma che abbiano visto i militari in arrivo e quindi abbiano abbandonato l’impresa. Le indagini sono al momento in corso. Per il proprietario del gregge, la consolazione di non averle perse tutte. E non tanto per il valore sul mercato di ogni singolo capo (pecore e capre sono comunque assicurate), quanto, ovviamente, per quello che possono produrre.   

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