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Cronaca Porto Cesareo

Si tuffa e batte la testa: grave una 33enne. Altre 120 chiamate per alcool, servizio 118 in tilt

Ilaria Mazzotta, 33 di Campi, in rianimazione. S'è gettata in mare durante un gita notturna in catamarano, in un punto in cui il fondale è basso, battendo la testa. Nella notte di San Lorenzo, centralino dei sanitari intasato di richieste, soprattutto dalla zona di Porto Cesareo

LECCE – Oltre 150 chiamate per emergenze, e di queste almeno 120 solo per stati d’ebbrezza alcolica. Un inferno, per gli operatori del 118. Tanto da essere finiti in una situazione quasi di stallo, a corto di ambulanze, mentre le richieste da tutta la provincia si accavallavano. Il centralino, rovente: una telefonata dietro l’altra, almeno a partire dalle 22 e fino alle prime luci dell’alba, e quasi tutte per giovani e giovanissimi ubriachi da non mantenersi in piedi.

“Si attendono questi momenti per liberare i freni inibitori”, commentano sconsolati gli operatori sanitari, al termine di un turno massacrante, quando il sole già si leva all’orizzonte e i primi raggi del mattino rischiarano litorali ricoperti di bottiglie e rifiuti. “La cosa più grave è che, nonostante da un lato si cerchi di fare prevenzione, dall’altro il fenomeno appare sempre più esteso. Basti pensare che nella notte appena trascorsa abbiamo soccorso anche ragazzini di 14 e 15 anni, qualcuno privo di sensi”. E nella maggior parte dei casi si tratta di salentini.

Il passaggio in cielo delle Perseidi, nella notte delle “lacrime di San Lorenzo”, è coinciso con uno dei picchi più alti mai registrati di interventi. A “spadroneggiare”, la costa ionica, dove si registra la maggior concentrazione di locali notturni. In testa, questa volta, più di Gallipoli, Porto Cesareo e la sua marina, Torre Lapillo, località in cui, alle 4 del mattino, c’era lo stesso traffico del mattino inoltrato. Nel solo pronto soccorso dell’ospedale “San Giuseppe” di Copertino, punto di riferimento per la zona, sono state visitate almeno una cinquantina di persone.       

Ma il caso più grave, quello che tiene in queste ore in ansia un’intera famiglia, non riguarda stati d’alcolismo, quanto un incidente in mare, avvenuto intorno alle 23, per il quale una giovane donna di 33 di Campi Salentina, Ilaria Mazzotta, infermiera, è ricoverata in prognosi riservata nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, proprio l'ospedale nel quale presta servizio. Insieme ad alcuni amici, aveva deciso di festeggiare San Lorenzo in barca,  a Porto Cesareo, a bordo di un catamarano.  Il conducente ha preso il largo quando era già buio e, a circa 300 metri dalla penisola de La Strea ha gettato l’ancora.

Pare che l’uomo abbia avvisato in anticipo le persone a bordo di fare attenzione, giacché il fondale, in quel punto, non sarebbe stato particolarmente alto. Qualcuno sarebbe sceso normalmente dalla scaletta, per refrigerarsi in acqua, mentre la donna si sarebbe comunque tuffata, battendo con violenza il capo sul fondo. Il conducente del catamarano si sarebbe accorto di ciò solo dopo aver visto il corpo della 33enne affiorare sul pelo dell’acqua e restare immobile.

Gettatosi in mare senza pensarci un solo istante, insieme ad altri ha riportato la donna a bordo, chiamando il 118 e dirigendosi subito verso la costa. Un’ambulanza ha atteso sul pontile l’arrivo della barca e della vicenda s’è interessato anche l’ufficio locale marittimo della guardia costiera, dipendente dalla capitaneria di porto di Gallipoli, e gli agenti della polizia locale, che stanno svolgendo tutti gli accertamenti.

La donna, condotta in ospedale, versa in condizioni gravi, in quanto ha riportato una frattura cervicale. Condotta direttamente in sala operatora, è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico. La prognosi, ovviamente, è riservata e al momento si trova nel reparto di rianimazione.

IMG-20130811-WA000-3Se il soccorso alla 33enne di Campi è stato l’evento particolare di San Lorenzo, di certo non sono mancati i già citati casi di ebbrezza alcolica, in alcuni casi al limite del coma etilico. Come successo a un 14enne, che, nel clou della serata con amici, è finito in stato d’incoscienza e, andando in ipotermia, è stato salvato dai sanitari, che l’hanno subito condotto in ospedale. O a un 24enne copertinese, crollato in mezzo alla folla, in uno dei tanti lidi attrezzati che stavano proponendo una serata di musica. Sono state le persone intorno a chiamare i sanitari. 

O, ancora, a una 19enne, soccorsa in un tratto di spiaggia libera di Porto Cesareo, anche lei in condizioni molto particolari, per via dell’assunzione smodata di vodka. Tutto questo, in uno scenario in cui carabinieri e polizia locale hanno perlustrato a fondo le marine, facendo anche ingresso in alcuni locali per controlli, ma pattugliando anche le strade.

I soli carabinieri della compagnia di Gallipoli, negli ultimi tre giorni, hanno ritirato ventinove patenti ad altrettanti conducenti scovati a guidare dopo aver bevuto (ne riferiremo a parte, Ndr). E con le tante chiamate, sempre per stati d’ebbrezza, che hanno intasato nel frattempo il servizio 118, forse tutte non sempre giustificabili, s’è corso il serio rischio che altri interventi da codice rosso, per i più disparati casi clinici, fossero svolti con fatale ritardo.   

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