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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Salvò leccese dal pestaggio. L’eroe per caso senza lavoro chiede aiuto

Abderrahim Errazi, marocchino, nel 2003 salvò un leccese dall'assalto di tre malviventi, restando gravemente ferito. E' in difficoltà economiche. Nonostante il riconoscimento al merito civile ad oggi è ancora senza lavoro

 

LECCE - Eroi per caso, grazie ad un gesto speciale, che poi finiscono nel dimenticatoio della quotidianità. Lo stivale, ogni tanto, regala alle proprie cronache i racconti di gente comune che riesce a rendersi attore responsabile di azioni che lasciano il segno, come soccorrere uno sconosciuto in difficoltà. Storie, però, troppo facilmente dimenticate, fuori dalle convenzioni di certa retorica, e che forse servirebbe ricordare più spesso.

È quanto di fatto accaduto ad Abderrahim Errazi. Per i più solo un nome dalla chiara provenienza “straniera”; per qualcuno, forse con maggiore memoria, un uomo marocchino, da diversi anni residente in Italia, che divenne eroe quasi per caso, una sera del febbraio 2003. L’uomo balzò agli onori della cronaca per avere salvato un giovane leccese assalito dal pestaggio di tre malviventi, che bazzicavano in quel periodo tra rapine ed intimidazioni varie, ribattezzate all’epoca dei fatti come le “bravate”. Nel soccorso portato al leccese, l’allora 41enne marocchino, venne accoltellato all’addome, riportando gravi ferite da arma da taglio, tali da comportare una lunga degenza e costringerlo per qualche tempo in prognosi riservata presso l’ospedale “Vito Fazzi”.

Da quella disavventura, Errazi si è ripreso lentamente, anche se le ferite riportati hanno compromesso drasticamente la sua capacità di lavoro, rendendolo in parte invalido. A otto anni di distanza dall’episodio, proprio in virtù della difficoltà a trovare un lavoro, il marocchino si trova in serie difficoltà economiche. Ed è l’ennesimo paradosso tutto italico, visto che le Istituzioni lo hanno riconosciuto ufficialmente come “eroe”, premiandolo con un attestato di pubblica benemerenza al merito civile concesso dal Ministero dell’Interno. Premiato sì, ma poi abbandonato al suo destino e alle sue problematiche.

Proprio nel momento in cui la cronaca riporta episodi di tensione che vedono protagonisti cittadini extracomunitari, diventa imprescindibile, invece, riconoscere e ricordare il contributo di chi non soltanto si comporta onestamente, vivendo appieno l’integrazione, ma si distingue per comportamenti esemplari. Per questo motivo, il Prefetto, Giuliana Perrotta, ha voluto ricevere insieme al responsabile dell’Ufficio immigrazione e Viceprefetto, Filippo Romano, in data odierna, Abderrahim Errazi, al fine di raccoglierne le sue effettive necessità ed individuare gli strumenti più adatti per la soluzione del problema della sua ridotta capacità lavorativa.

L’incontro, come sottolineano dalla Prefettura, viene inquadrato nell’ambito di una più ampia attività di promozione dell’integrazione delle comunità immigrate in seno alla società civile, ed in particolare nell’ambito delle attività del Comitato territoriale dell’immigrazione: sono stati banditi, infatti, due corsi di lingua e cultura italiana, dal Centro linguistico d’Ateneo dell’Università del Salento e dalla scuola media “Manzoni” di Maglie, al termine dei quali saranno conferiti dal Prefetto gli attestati di partecipazione.

Inoltre, sempre attraverso il Comitato territoriale dell’immigrazione, che fa capo alla Prefettura, sono in corso d’avvio iniziative di promozione della conoscenza reciproca fra le comunità locali e gli immigrati, per comprendere le diverse culture e trovare un’integrazione nel sistema di valori della cultura nazionale e locale. Nella stessa occasione, il Prefetto ha incontrato una delle due neocittadine residenti in questa provincia che accompagnerà alla cerimonia di benvenuto organizzata per il novembre, alla presenza del presidente della Repubblica.

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