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Cronaca

"Frode Xylella", appello al procuratore Motta: accertare la legittimità del piano

Associazioni e comitati spontanei per dire basta all'avvelenamento del territorio e all'abuso di pratiche agricole scriteriate. Nelle more di un coordinamento civico c'è anche la consegna di un documento che muove dubbi sulle azioni del comandante del corpo forestale

LECCE – Solidarietà ai magistrati che stanno indagando sulla vicenda della xylella. È quanto si propongono il pugno d’uomini e donne che da questa mattina presidiano il marciapiede antistante il palazzo di giustizia di viale Michele De Pietro, sede della Procura della Repubblica. Ma è anche il riscatto morale, prima che la resistenza pacifica di comitati e cittadini, di quanti si sentono defraudati della risorsa più preziosa: il diritto di far ascoltare la propria voce.

Questo, infatti, è il senso più ampio della manifestazione che, ordinatamente, ha voluto rendere partecipe l’opinione pubblica dell’esigenza di svegliare le coscienze dell’intero territorio per evitare che decisioni e azioni lesive possano cagionare danni irreparabili. Tra esse la stessa aratura dei terreni che, secondo i manifestanti, non sarebbe determinante nella lotta al batterio, e nello specifico, al suo vettore principale: la sputacchina che, com’è ormai noto, si sviluppa in un bozzolo di bava proprio nell’erba sotto agli alberi di ulivo. Proprio i contadini del Salento, da secoli, autori delle cosiddette buone pratiche agronomiche, dell’aratura ne fanno volentieri a meno perché consapevoli dei danni che essa causerebbe agli ulivi, visto che le radici degli stessi sono superficiali e non vanno in profondità.

Promosso dal Forum Ambiente e Salute, che fin dalle prime ore si oppone al piano operativo affidato al commissario, il sit-in, con tanto di casse e microfoni per diffondere l’iniziativa a passanti, studenti delle scuole attigue e automobilisti, ha visto la partecipazione di decine di ambientalisti, volontari e proprietari dei fondi rientranti nelle zone focolaio, i quali, a vario titolo, hanno testimoniato la propria esperienza nelle ore concitate delle prime azioni da parte del Corpo forestale dello stato. Alcuni di loro, provenienti da Veglie, hanno voluto sensibilizzare la cittadinanza leccese a partecipare alla protesta nelle campagne che, dicono, “sono diventate le nuove piazze dove confrontarsi liberamente e senza bisogno di permessi”.

E non è mancata, intorno a mezzogiorno, la presenza degli operai ex-Bat (British and American Tobacco) che hanno unito al coro di protesta la propria voce portata in corteo per le strade dello snodo tra la circonvallazione cittadina e il rondò della superstrada per Brindisi, dopo lo slittamento dell’incontro istituzionale che aveva al centro la situazione dei lavoratori.  “Il nostro intento – ha spiegato Pino Raganato, autore del secondo esposto sulla vicenda della xylella presentato in Procura, – è quello di sollecitare la magistratura a fermare con provvedimenti urgenti le misure del piano Silletti, e di accertare le eventuali responsabilità penali in questa vicenda. Soprattutto, capire fino a che punto le azioni del commissario (s’intenda qui il “potere”) siano congrue e confortate da basi scientifiche”.

Il sit-in davanti alla Procura

La Procura di Lecce, infatti, indaga già dal 2013 su come sia stata possibile l'introduzione di Xylella nel Salento e su quanto tempestivo sia stato l’intervento delle istituzioni per frenare l’avanzata del batterio. E dopo le recenti polemiche concernenti le dichiarazioni di Cataldo Motta sulla questione dell’invasività delle azioni obiettivo del piano, i responsabili del movimento si sono recati proprio dal capo della Procura per consegnare un nuovo documento in cui, a detta di Raganato, si chiede di far luce sulla legittimità delle misure adottate e dello stesso Giuseppe Silletti che, sempre secondo gli ambientalisti, starebbe agendo in barba a ogni normativa e “come se fosse stato instaurato un regime di legge marziale”.

Alla manifestazione del coordinamento di associazioni, comitati e cittadini di quest’oggi, seguirà il presidio di domenica prossima, dalle 17 alle 21, in piazza sant’Oronzo per portare all’attenzione dell’opinione pubblica tutti i punti di interesse sulla questione che è stata ormai ribattezzata (vedi immagine in galleria) “xylella fantasiosa”.

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