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Cronaca

"Preso a colpi di catena in testa. Per un parcheggio"

Maurizio Sacquegno, 38enne leccese, ha accusato un suo vicino di casa di averlo colpito alla testa con un grosso lucchetto che univa un catenaccio. Tutto a causa di una banale lite per un parcheggio

LECCE - Tutta colpa di un parcheggio. Una banale lite per un posto auto. E' bastato così poco per surriscaldare gli animi, talmente tanto fino a sfiorare una tragedia. Se il peggio è stato scongiurato, si è trattato solo di una fortunata coincidenza. Perché nonostante tutto Maurizio Sacquegno, musicista leccese di 38 anni, ha la testa dura. E meno male. Due bernoccoli sul entrambi i lati della regione occipitale, al centro una ferita con cinque punti di sutura, ed un ematoma sulla spalla sinistra. A ridurlo così sarebbero stati cinque colpi di un grosso lucchetto che teneva unito una catena. Inferti mentre era di spalle da un suo vicino di casa, un giovane di neanche 30 anni.

E' accaduto mercoledì pomeriggio, in una strada privata di via Boccaccio, a pochi passi dal centro di Lecce. Erano le 17,30 quando Maurizio aveva parcheggiato la sua Opel Astra in una strada privata, dove è consentito l'accesso a tutti i residenti del condominio "Maremonti", che sorge all'angolo fra via Gabriele D'Annunzio e via Boccaccio. E invece non doveva pensarla così, il giovane vicino, che abita proprio nel complesso che sorge all'interno della stradina. Secondo la versione rilasciata da Sacquegno agli agenti della sezione volante, pare che il ragazzo sia arrivato a bordo della sua Fiat Punto bianca pretendendo di parcheggiare la sua auto proprio dove l'aveva lasciata lui. Perché, a dire del vicino di casa,l'auto del musicista lì non poteva sostare. Ne è nata una piccola discussione, improperi e via dicendo. Ma fin qui tutto normale.

La situazione è cambiata quando Maurizio ha iniziato a sentire alle sue spalle un rumore di catena. Aveva appena chiuso la portiera dell'auto, aveva in mano dei pacchi ed una rivista. Ed è stato proprio quel settimanale che ha scagliato contro il vicino, non appena questi gli avrebbe inferto il primo colpo con una catena gommata, le cui estremità erano unite da un grosso lucchetto. In pochi minuti, dice, cinque colpi, di cui uno gli avrebbe sfiorato la tempia. Poi il presunto aggressore si è dato alla fuga, a bordo della sua Fiat Punto. Il tutto si sarebbe svolto sotto gli occhi di un testimone, che avrebbe dato subito i primi soccorsi a Maurizio. Man mano una decina di persone si sono avvicinate, per capire cosa fosse accaduto. Con la testa dalla quale sgorgava sangue, il 38enne ha immediatamente composto il 113. Prima è arrivata un'autoambulanza, che ha medicato le ferite dell'uomo. Subito dopo gli agenti delle volanti che hanno ascoltato il racconto di Sacquegno e degli altri testimoni.

Tempo una decina di minuti e sul posto ha fatto poi ritorno il presunto aggressore. Il quale agli investigatori ha fornito una versione diversa. Avrebbe infatti detto di essere stato lui ad essere aggredito, e che il 38enne si sarebbe procurato quelle ferite sbattendo contro lo sportello. Gli agenti della questura, in un primo momento, non l'hanno trovata, nonostante diverse ricerche. In un secondo tempo, sono però comunque riusciti a farsela consegnare. Il musicista è poi stato trasportato presso il pronto soccorso dell'ospedale "Vito Fazzi", dove i medici l'hanno sottoposto ad una Tac per scongiurare lesioni gravi. Fortunatamente se la caverà in sette giorni. Ma in ospedale c'è andato anche il giovane vicino, che si teneva una mano sul volto. Ora toccherà agli investigatori capire cosa sia realmente accaduto. Domani mattina Sacquegna si recherà insieme ad il suo avvocato, Amedeo Martina, per sporgere una querela che permetterà di avviare le indagini.

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