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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Presunte molestie al bagnino, pm chiede il giudizio immediato per il docente

Ha subito una brusca accelerata la vicenda giudiziaria del docente di scuola superiore accusato di violenza sessuale su un minore, per un presunto episodio avvenuto la scorsa estate, in località Frassanito. L'accusa ha chiesto il giudizio immediato, ma la difesa vuole l'abbreviato

LECCE – Ha subito una brusca accelerata la vicenda giudiziaria di Cosimo Sergio Tafuro, il docente di scuola superiore accusato di violenza sessuale su un minore, per un presunto episodio avvenuto la scorsa estate, in località Frassanito. Il pubblico ministero Maria Vallefuco, infatti, ha chiesto il giudizio immediato per il 62enne, per cui era stato fissato il processo per il prossimo 3 febbraio. Il suo legale ha però presentato la richiesta di giudizio abbreviato condizionato all’ascolto di alcuni testimoni. Richiesta su cui dovrà ora pronunciarsi l’accusa.

Nei confronti del docente era stata eseguita una misura cautelare degli arresti domiciliari. Pochi giorni dopo il gip Giovanni Gallo aveva accolto l’istanza di scarcerazione presentata dal legale dell’uomo, l’avvocato Massimo Bellini. Nei suoi confronti era stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria in alcuni giorni. La revoca si basa sulle dichiarazioni rilasciate dall’indagato in sede d’interrogatorio di garanzia, sulle lesioni riportate in un’aggressione di cui la parte offesa non fa fatto menzione e la necessità del 62enne di sottoporsi a cure mediche. A inizio gennaio l’uomo è tornato in libertà.

La presunta vittima, un ragazzo di 17 anni residente a Maglie, sarebbe stato adescato dall’anziano nel mese di luglio. Il giovane, bagnino presso uno stabilimento dei lidi di Otranto, sarebbe stato avvicinato dal 62enne il quale, dopo essersi denudato, avrebbe ricoperto il giovane di complimenti, per poi passare alle molestie e, per finire, ai palpeggiamenti. Vittima di un iniziale blocco emotivo, il giovane avrebbe poi ripreso coraggio e, dopo aver scansato il molestatore, si sarebbe allontanato dalla spiaggia.

Soltanto alcuni giorni dopo, superato lo stato d’agitazione, il 17enne avrebbe trovato la forza di raccontare quanto accaduto al mare ai propri genitori. Questi ultimi hanno immediatamente accompagnato il figlio presso la stazione dei carabinieri, per raccontare i dettagli dell'episodio e sporgere denuncia. Sono scattate subito le ricerche, e la raccolta di indizi e testimonianze. Da quei riscontri, e dall'elenco dei clienti dello stabilimento in cui si è verificato l'accaduto, gli investigatori hanno informato la magistratura. I carabinieri della compagnia di Maglie al termine della prima parte delle indagini, sono così risaliti all'identità del 62enne. Nei confronti del docente, era stata emessa un'ordinanza di custodia cautelare.

Assai diversa la versione del docente, che ha parlato di un disguido e di totale infondatezza delle accuse. L’uomo, infatti, si sarebbe recato nel luogo dove l’accusa contesta i fatti con la moglie. Il 62enne ha dichiarato di non aver mai tentato alcun approccio con la presunta vittima, riferendo che il giorno dopo sarebbe stato anche malmenato dal 17enne e dal padre. Ipotesi suffragata da un certificato medico presentato dall’uomo. La difesa ha inoltre depositato alcune foto del 17enne, un giovane aitante e di corporatura muscolosa, a dispetto del presunto molestatore, gracile e ipovedente coltre che molto più anziano. 

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