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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Processo Boc, il Comune di Lecce si costituisce parte civile

Si è aperto il processo nato dall'inchiesta sui presunti illeciti nell'ambito della sottoscrizione dei Boc. Stralciata la posizione di quattro degli imputati per l'indeterminatezza del capo d'imputazione. Gli atti tornano al pm

 

LECCE - Si è aperto oggi il processo scaturito dall'inchiesta sui presunti illeciti relativi all'erogazione degli incentivi nell'ambito della sottoscrizione dei Boc (Buoni obbligazionari comunali, aggiudicati nel 2005 dal gruppo Deutsche Bank per 105 milioni di euro) da parte del Comune di Lecce. I giudici della prima sezione penale di Lecce (presidente Stefano Sernia) hanno stralciato la posizione di Lucio Stefanelli, Giuseppe Filippi Filippi, Adriano Migali e Donatella Rizzo, rinviando gli atti al pubblico ministero, vista l'indeterminatezza del capo d'imputazione nei confronti dei quattro imputati. In particolare, Stefanelli rimane come imputato nel processo per il reato di calunnia nei confronti di un altro dipendente comunale, mentre per l’accusa di minaccia e ingiuria sarà giudicato dinanzi al giudice di pace. Il Comune, assistito dall’avvocato Amilcare Tana, si è costituito parte civile nei confronti di tutti gli imputati. Il danno sarà quantificato nel corso del processo.

Al centro dell'inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica di Lecce Giovanni De Palma e condotta dagli uomini del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Lecce, la liquidazione degli incentivi pari a 684.400 euro che, secondo l'ipotesi accusatoria, il Comune avrebbe versato agli imputati "in assenza di regolare impegno di spesa e senza adeguata copertura finanziaria", che avrebbero così ottenuto un ingiusto profitto.

ennio_de_leo-2Secondo quanto emerso dalle indagini Giuseppe Naccarelli, ex dirigente del settore economico e finanziario, avrebbe falsamente dichiarato di aver provveduto "ad espletare gran parte del procedimento di perfezionamento relativo all'emissione del prestito obbligazionario", giustificando la liquidazione degli incentivi al gruppo d lavoro da lui diretto. Sarebbe stato l'ex assessore Ennio De Leo a proporre e a far approvare dalla Giunta comunale, inducendo in errore gli altri componenti della stessa, il regolamento comunale per la ripartizione degli incentivi.

Un regolamento, secondo l'accusa, del tutto illegittimo. Naccarelli avrebbe poi provveduto a liquidare i premi, "attestando falsamente la regolarità contabile e la copertura finanziaria della spesa". L'ex dirigente del settore economico e finanziario del Comune di Lecce avrebbe percepito un incentivo pari a 319mila 880 euro; 42mila euro a Lucio Stefanelli, Giuseppe Filippi Filippi e Adriano Migali; e 27mila a Donatella Rizzo.

Gli imputati sono assistiti dagli avvocati Pasquale e Giuseppe Corleto, Giorgio Memmo, Andrea Sambati e Stefano De Francesco.

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