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Cronaca Taurisano

Processo Bartolomeo, il padre: "Non ho visto la flebo"

Udienza cruciale nel caso della morte del fabbro di Taurisano, secondo le accuse ucciso dalla moglie con una dose letale di eroina. Il padre della donna ha dichiarato di sapere che l'uomo stesse male

Udienza cruciale in mattinata nel processo che si sta celebrando nell'aula di Corte D'Assise per fare luce sulla morte di Ettore Attanasio, fabbro di Taurisano. Sotto processo è finita la moglie Lucia Bartolomeo. Avrebbe somministrato, secondo le indagini condotte dagli agenti del commissariato di Taurisano, una dose letale di eroina per farsi una nuova vita con un amante. Davanti ai giudici togati e popolari sono comparsi i genitori dell'imputata. La deposizione del padre, Rolando Bartolomeo, è durata oltre due ore, durante le quali ha ricostruito le ultime ore di vita del genero. Bartolomeo ha escluso che Attanasio potesse fare uso di eroina e l'ipotesi che si sia suicidato, come gesto estremo.

Rispondendo alle domande incrociate della pubblica accusa, rappresentata dal pm Guglielmo Cataldi e del presidente della Corte Giacomo Conte, il padre della presunta omicida ha tratteggiato la vita coniugale della figlia e del genero,che sarebbe scivolata in maniera tranquilla. Negli ultimi giorni di vita, Attanasio, ha raccontato Bartolomeo, sembrava "una persona perduta". Tra l'altro, era all'oscuro, secondo quanto emerso dalla sua deposizione, delle cattive condizioni di salute dell'uomo.

Colpo di scena a fine escussione: il padre dell'infermiera ha dichiarato di non aver visto la flebo nella stanza di Ettore Attanasio poche ore prima del suo decesso, come aveva invece riportato nel verbale di interrogatorio rilasciato agli agenti del commissariato di Taurisano. Attanasio, ha ricostruito l'anziano uomo, la sera prima del decesso, stava guardando tranquillamente la televisione ed era infastidito dalla figlioletta che saltava sul letto. Bartolomeo, inoltre, si è detto sbalordito sui risultati della perizia che hanno riscontrato tracce di eroina nel sangue del genero.

Dopo una breve pausa, ha deposto testimonianza anche la madre della Bartolomeo, la signora Clementina Bellaggio. "Non ero a conoscenza che mia figlia avesse un amante e con Ettore non litigava mai. Erano una coppia affiatata", ha incalzato, per poi aggiungere: "Mio genero non stava bene, si rifiutava di curarsi nonostante le insistenze di mia figlia". Di seguito, anche l'escussione della sorella, Rovena Bartolomeo. In sintesi, si è soffermata sul rapporto coniugale idilliaco e ha aggiunto un particolare: "nel settembre del 2005, Ettore si era fatto un tatuaggio con la forma del cuore racchiuso dalla scritta Lucia. Facevano spesso lunghe passeggiate in compagnia della figlioletta e personalmente avevo un ottimo dialogo con mio cognato, fino agli ultimi giorni, quando diceva insistentemente di non sentirsi bene. La sua morte è arrivata come un fulmine a ciel sereno e ha turbato tutta la famiglia". Particolari, poi, sono stati forniti sullo stato del cadavere dopo il misterioso decesso. Ancora Rovena: "Mi ha colto di sorpresa il veloce stato di decomposizione di Ettore a poche ore dalla sua morte".

Nella lunga udienza è intervenuto anche il sostituto commissario Rosanna Buffo, che ha riannodato i contatti telefonici tra i due amanti. Dall'esame dei tabulati telefonici, non sarebbe emerso alcun messaggio conservato dalla donna nei giorni precedenti al decesso del marito, andati tutti cancellati, mentre in memoria, sarebbero stati conservati gli sms dopo la misteriosa dipartita del congiunto, proprio per dimostrare la propria estraneità. Inoltre, la dirigente del commissariato di Taurisano, ha confermato come Attanasio non avrebbe mai avuto alcun contatto con il mondo degli stupefacenti, ma solo con amici e colleghi di lavoro. In definitiva è stato tratteggiato come un grande lavoratore e una persona per bene. Da segnalare un piccolo battibecco con l'avvocato Caroli. Il sostituto commissario Buffo avrebbe tenuto da ridire sull'ambiguità delle domande formulate ai testi. Ci si aggiorna al prossimo 13 novembre, quando saranno convocati i testi della parte civile. Non si prevedono grossi scossoni.

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