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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Processo Boc, in appello chiesta la condanna per Naccarelli e De Leo

Condanne più lievi sono state richieste dal sostituto procuratore generale nell'ambito del processo d’appello relativo all’inchiesta sui presunti illeciti relativi all’erogazione degli incentivi nell’ambito della sottoscrizione dei Boc da parte del Comune di Lecce

LECCE – Condanne più lievi sono state richieste dal sostituto procuratore generale nell'ambito del processo d’appello relativo all’inchiesta sui presunti illeciti relativi all’erogazione degli incentivi nell’ambito della sottoscrizione dei Boc (Buoni obbligazionari comunali, aggiudicati nel 2005 dal gruppo Deutsche Bank per 105 milioni di euro) da parte del Comune di Lecce. Quattro anni e tre mesi di reclusione la pena invocata per Ennio De Leo (a fronte di una condanna a 4 anni e mezzo inflitta in primo grado), ex assessore al Bilancio del Comune di Lecce; quattro anni e sei mesi (a fronte di una condanna a 5 anni e mezzo inflitta in primo grado) per Giuseppe Naccarelli, ex dirigente del settore economico e finanziario. Lo sconto di pena deriva dal fatto che per Naccarelli è stata dichiarata la prescrizione per due presunti episodi di falso e, per entrambi, il reato di abuso d’ufficio è stato assorbito dal peculato.

In primo grado i giudici (il collegio era composto da Stefano Sernia, Silvia Minerva e Francesca Capano) avevano condannato gli imputati anche per peculato (reato non contestato dall’accusa inizialmente), oltre che per falso e abuso d’ufficio. La corte aveva anche stabilito un risarcimento nei confronti del Comune di Lecce, che si è costituito parte civile con l’avvocato Amilcare Tana, per oltre un milione di euro.

Al centro dell’inchiesta, coordinata inizialmente dal sostituto procuratore della Repubblica di Lecce Giovanni De Palma e condotta dagli uomini del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Lecce, la liquidazione degli incentivi pari a 684.400 euro che, secondo l’ipotesi accusatoria, il Comune avrebbe versato agli imputati “in assenza di regolare impegno di spesa e senza adeguata copertura finanziaria”, che avrebbero così ottenuto un ingiusto profitto.

Secondo quanto emerso dalle indagini Giuseppe Naccarelli, ex dirigente del settore economico e finanziario, avrebbe falsamente dichiarato di aver provveduto “ad espletare gran parte del procedimento di perfezionamento relativo all’emissione del prestito obbligazionario”, giustificando la liquidazione degli incentivi al gruppo d lavoro da lui diretto. Sarebbe stato l’ex assessore Ennio De Leo a proporre e a far approvare dalla Giunta comunale, inducendo in errore gli altri componenti della stessa, il regolamento comunale per la ripartizione degli incentivi. Un regolamento, secondo l’accusa, del tutto illegittimo. Naccarelli avrebbe poi provveduto a liquidare i premi, “attestando falsamente la regolarità contabile e la copertura finanziaria della spesa”. L’ex dirigente del settore economico e finanziario del Comune di Lecce avrebbe percepito un incentivo pari a 319.880 euro.

Gli imputati sono assistiti dagli avvocati Giorgio Memmo, Stefano De Francesco, Massimo Manfreda e Angelo Pallara. La sentenza è attesa per il prossimo 23 gennaio.

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