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Cronaca

Case popolari, a processo in 33. Tra gli imputati: Monosi, Pasqualini e Torricelli

Il giudice D’Ambrosio ha disposto il rinvio a giudizio e fissato per l’8 aprile l’inizio del rito ordinario. Restano in sospeso altre 14 posizioni. Comune, Codacons e Arca Sud, parte civile

LECCE - Si aprirà l’8 aprile il maxi processo nato da una delle inchieste più clamorose degli ultimi tempi, quella sulle case popolari assegnate in cambio di voti che il 7 settembre scorso è sfociata in arresti eccellenti. In 33 saranno giudicati con il rito ordinario davanti ai giudici della seconda sezione collegiale del Tribunale di Lecce.  Lo ha deciso oggi il giudice Edoardo D’Ambrosio, dinanzi al quale si è discussa l’udienza preliminare per discutere la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dai pubblici ministeri Roberta Licci e Massimiliano Carducci.

In aula, tra le parti civili, ci saranno il Comune di Lecce, Arca Sud, Codacons e il cittadino che con la sua denuncia mise in moto la macchina della giustizia.

Le accuse

I reati contestati, a vario titolo, sono di associazione a delinquere dedita alla corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, all’abuso d’ufficio, corruzione elettorale e falsi in atto pubblico. In particolare, a tenere le redini di questo sistema malato di assegnazione degli alloggi popolari strumentale ad arricchire il proprio bacino elettorale sarebbero stati tre politici: gli ex assessori e consiglieri comunali Attilio Monosi e Luca Pasqualini, e l’ex consigliere, volto storico del Pd, Antonio Torricelli.

Tutti gli imputati

Dovranno prepararsi al processo ordinario: gli ex assessori e consiglieri comunali Attilio Monosi, 48 anni di Lecce, e Luca Pasqualini, 47 anni di Lecce; l’ex consigliere Antonio Torricelli, 74 anni di Lecce, gli ex assessori Nunziatina Brandi (detta Nunzia), 71enne, e Damiano D’Autilia, 41enne di Lecce. E ancora tra i dirigenti e funzionari comunali: Pasquale Gorgoni, 63 anni di Lecce; Giuseppe Naccarelli, 49 anni, di Lecce; Paolo Rollo, 60 anni di Lecce; Giovanni Puce, 53enne, originario di Maglie; Piera Perulli, 51enne, di Lecce; Sergio De Salvatore, 62enne di Lecce.

 Al banco degli imputati siederanno anche: Monia Gaetani, 49enne di Lecce; Vanessa Tornese, 30enne di Lecce; Rosario D’Elia (detto Andrea), 49enne di Lecce; Douglas Durante, 39enne di Lecce; Liliana Guido, 34enne di Lecce; Antonio Briganti, 54enne di Lecce; Barbara Cazzella, 37enne di Lecce; Raffaele Liccardi, 53enne di Lizzanello; Francesca Sansò, 48enne di Lecce; Laura Panzera, 39enne di Lecce; Andrea Mello , 44enne di Lecce; Luisa Fracasso, 43enne originaria di Galatina; Giovanni Bene, 36enne di Lecce; Raffaele Guido, 67enne di Lecce; Angelica Camassa 30enne di Lecce; Cristian Elia, 41enne di Lecce; Gessyca Palazzo, 37enne di Lecce; Giuseppe Nicoletti, 64enne di Lecce; Salvatore Rizzo, 60enne di Lecce; Amedeo Scialpi, 76enne, originario di Manduria; Piergiovanni Miggiano, 67enne originario di Minervino di Lecce; Nicolina Pulimeno, 56enne, originaria di Corigliano d’Otranto.

Le posizioni in sospeso

Restano da definire 14 posizioni: sette imputati (Stefano Armenta, 58enne di Lecce; Vincenzo Specchia, 64enne, ex segretario generale (in pensione dal 30 giugno scorso); Serena Cervelli, 33enne di Lecce; Ilaria Decimo, 42enne di Lecce; Nicola Pinto, 30enne di Lecce; Umberto Nicoletti, 41enne di Lecce; Sergio Marti, 45enne originario di Melendugno) hanno chiesto di essere processati con il rito abbreviato. Nei loro riguardi il  giudice deciderà nelle date del 27 febbraio e del 4 aprile. Per altri quattro (Monica Durante, 40enne di Lecce; Diego Monaco, 41enne di Lecce; Andrea Santoro, 27enne di Lecce; Vincenzo Raho, 54enne di Lecce) nei cui riguardi è stato disposto lo “stralcio” per impedimento dei difensori, l’udienza preliminare si discuterà il 20 febbraio. In due (Roberta Murra, 40enne di Lecce e Fabio Freuli, 52enne di Lecce), inoltre, hanno chiesto la messa alla prova, mentre Luisa Martina, 49enne di Lecce, accertamenti in merito alla capacità di stare in giudizio.

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