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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Presunto danno erariale con il filobus, al via giudizio dinanzi alla Corte dei Conti

Il procedimento in cui figurano anche l'ex sindaco, Adriana Poli Bortone, e il consulente Massimo Buonerba, è iniziato davanti ai magistrati contabili dopo le indagini del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza

LECCE – Approda in un’aula di giustizia l’inchiesta della Corte dei Conti sul presunto danno erariale procurato al Comune di Lecce con gli incarichi conferiti a Massimo Buonerba, l’ex consulente giuridico dell’allora sindaco Adriana Poli Bortone. La magistratura contabile, infatti, ha quantificato in 750mila euro il presunto danno erariale del tanto discusso progetto di metropolitana di superficie. Nel procedimento oltre a Buonerba, figurano i nomi dell’ex sindaco Poli Bortone e di due funzionari di Palazzo Carafa: Giovanni Capilungo, oggi in pensione, e Antonio Guido, che si sono alternati al settore Affari generali. La posizione di Guido è stata già archiviata. Secondo il legale dell’ex sindaco, l’avvocato Pietro quinto, anche la posizione della sua assistita va archiviata perché i fatti contestati sono già prescritti.

A dare l'avvio all’inchiesta della magistratura contabile è stata la segnalazione della Procura di Lecce. Il pubblico ministero contabile aveva dunque aperto un procedimento in base a una notizia di danno erariale, delegando la guardia di finanza all’attività di raccolta delle prove. In particolare, alle fiamme gialle salentine, era stato chiesto di verificare, attraverso l’esibizione di documenti, ispezioni, accertamenti e sequestro di documentazione, se vi fossero episodi di danno erariale.

La prolungata e attenta attività d’indagine dei finanzieri del nucleo di polizia tributaria, al comando del colonnello Vito Pulieri, è poi confluita in una corposa informativa, finita al vaglio del procuratore regionale. Nelle pagine delle fiamme gialle emerge che gli incarichi a Massimo Buonerba “sono stati assegnati con lo scopo di far sembrare di pubblico interesse quello che invece era una vera e propria elargizione e conseguente spreco di denaro pubblico”.

In entrambi i mandati al docente universitario è stato affidato l’incarico di “collaboratore esterno ad alto contenuto di professionalità”, con parcelle da 110milioni di lire l’anno per il primo mandato e da 72.303 euro in quello successivo. Compensi a fronte dei quali Buonerba si sarebbe impegnato a “fornire la propria attività professionale di consulenza a favore del sindaco su tutti gli atti e questioni” che gli sarebbero stati sottoposti e svolgere le “funzioni di ispettorato su tutta l’attività amministrativa dell’ente con il compito di assicurare il corretto funzionamento delle strutture”.

Il tutto, evidenziano le fiamme gialle, senza che vi fosse “alcuna rendicontazione, basando le liquidazioni esclusivamente sulle valutazioni oggettive del sindaco”. A Massimo Buonerba, cui si contesta una condotta dolosa, viene richiesto l’intero importo. All’ex sindaco e il dirigente, citati a giudizio per colpa grave, rispondono solo in via sussidiaria, cioè solo qualora non lo facesse Buonerba: la Poli per il 50 percento e il dirigente per il 20.

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