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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Processo Galatea2: in aula come teste l'ex presidente Giovanni Pellegrino

L'ex presidente ha testimoniato in aula. "L'unica perplessità da me palesata nell'ambito del bando per la rimozione della cartellonistica pubblicitaria riguardava la possibilità di aggiudicazione anche in caso di una sola offerta"

 

LECCE – “L’unica perplessità da me palesata nell’ambito del complesso bando della gara d'appalto per la rimozione della cartellonistica pubblicitaria, riguardava la possibilità di aggiudicazione anche in caso di una sola offerta, quindi senza riscontro di economicità”. L’ex presidente della provincia di Lecce Giovanni Pellegrino, sentito in aula come teste nell’ambito del processo nato dall'inchiesta denominata "Galatea 2", che vede tra gli imputati l'avvocato Flavio Fasano, ex assessore provinciale e sindaco della "città bella", spazza via così le presunte ipotesi d’irregolarità legate alla gara d’appalto, uno degli episodi contestati dall’accusa.

A tenere banco, dinanzi ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Lecce (presidente Roberto Tanisi), è proprio il politico e avvocato salentino. Preciso e puntuale nelle risposte, fornite con un’eleganza oratoria e una dialettica invidiabili, Pellegrino ripercorre a ritroso il sentiero tortuoso che ha portato alla tanto discussa gara. Anche su un altro dei fatti contestati, il progetto per l’assegnazione dell'istituto nautico di Gallipoli, l’ex senatore sembra fugare ogni dubbio sulla correttezza dello stesso: “Analizzai il progetto e mi accorsi che era necessaria un cambio di destinazione, che si poteva fare con una semplice conferenza di servizi, per realizzare una struttura alberghiera”. “Evidentemente – aggiunge l’ex presidente con ironia – qualcuno non voleva che nascesse un nuovo albergo”.

Oltre a Flavio Fasano nel processo figurano come imputati l'ex amministratore della Lupiae servizi Gino Siciliano; l'imprenditore Giovanni Lagioia, ex presidente della sezione Comunicazione di Confindustria; Michele Patano, 49enne, di Triggiano (Bari), direttore tecnico del Cotup e Michela Corsi, 43enne di Roma, ex collaboratrice dell'autorità di vigilanza sui contratti pubblici. I cinque imputati rispondono a vario titolo di corruzione, turbativa d'asta, violazione del segreto d'ufficio e falso in atto pubblico.

Tre, come detto, gli episodi contestati ed emersi nell'ambito dell'operazione Galatea: la gara d'appalto per la rimozione della cartellonistica pubblicitaria e la gestione degli spazi pubblicitari, bandita dalla Provincia di Lecce nel mese di dicembre 2008; il progetto per la realizzazione dell'Istituto Nautico di Gallipoli, avviato dalla Provincia di Lecce nel 2009; l'assunzione illegittima di un altro indagato nel procedimento, in qualità di dirigente del Comune di Parabita.

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