Operazione “Pozzino”: due anni al boss Roberto Nisi
Arrivato il verdetto nei riguardi dei 15 imputati giudicati col rito ordinario: tre condanne, sei assoluzioni, sei non doversi procedere per prescrizione
LECCE - Si è abbattuta la prescrizione nel processo ordinario scaturito dall'operazione “Pozzino” eseguita nel febbraio del 2016 dai carabinieri della tenenza di Copertino e della compagnia di Gallipoli.
I giudici della prima sezione penale (con presidente Stefano Sernia) hanno disposto “il non doversi procedere” (per intervenuta prescrizione) per sei dei quindici imputati: Marco Caramuscio, 34 anni, di Monteroni; Daniele D’Adamo, 35, di Copertino; Matteo Gonni, 47, di San Pietro in Lama; Aldo Montinaro, 74, di Lecce; Francesco Gregorio Sambati, 39, di Monteroni; Marcello Mancarella, 51, di San Cesario.
E’ stato invece un verdetto di condanna quello emesso nei riguardi di uno dei boss storici della Scu, Roberto Nisi, 65 anni, di Lecce (nella foto): 2 anni di reclusione, più una multa di 4mila e 500 euro. Un anno e 2 mesi di reclusione, più multa di 4mila euro, sono stati inflitti a Vito Rocco Mancarella, 48, di San Cesario, e un anno e 2 mesi, più 4mila euro di multa, per Dario Rizzo, 40, di Monteroni.
Assolti gli altri sei imputati: Maurizio Contaldo, 56, di Lecce; Antonio De Carlo, 43, di San Pietro in Lama; Santo Erpete, 68, di San Donato di Lecce“, Luigi William Iaconisi, 40, di Bagnolo del Salento; Mirko Vincenzo Ingrosso, 31enne, di San Cesario; Gianluca Levante, 37, di Squinzano.
Le accuse contestate a vario titolo erano di detenzione di arma, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e ricettazione.
Altri venti imputati sono già stati giudicati nell’ottobre del 2017 col rito abbreviato dal gup Michele Toriello e il processo si era concluso con dodici condanne e otto assoluzioni. Il collegio difensivo era composto dagli avvocati Ladislao Massari, Massimo Bellini, Francesco Maria De Giorgi, Donata Perrone e Giovanni Tarantino.