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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Omicidio di piazza Palio, una perizia per valutare il presunto asssassino

Si è aperto dinanzi ai giudici della Corte d'assise, il processo al 23enne accusato dell’omicidio di Valentino Spalluto, il 21enne assassinato il 2 agosto 2012 . L’avvocato dell’imputato ha chiesto che il suo assistito sia sottoposto a una perizia per stabilire la capacità di intendere e di volere

LECCE – Si è aperto oggi, dinanzi ai giudici della Corte d'assise di Lecce, il processo a Salvatore Polimeno (detto Andrea), 23enne leccese, accusato dell’omicidio di Valentino Spalluto, il 21enne originario di Surbo assassinato il 2 agosto 2012 in piazza Palio. L’avvocato dell’imputato, Elisabetta Cretì, ha chiesto che il suo assistito sia sottoposto a una perizia per stabilire la capacità di intendere e di volere e di stare in giudizio. Secondo la difesa Polimeno, infatti, sarebbe affetto da patologie pregresse.

Respinta invece la possibilità di una perizia per stabilire eventuali difficoltà alle mani. Sempre secondo la tesi difensiva l’arrestato non avrebbe potuto impugnare l’arma e fare fuoco, perché affetto da una grave patologia motoria agli arti superiori. Una tesi che, però, non ha convinto neanche i giudici del Riesame. Acquisita, su richiesta dell’accusa, una lettera sequestrata in carcere al 21enne, in cui si firmava “il tuo killer”.

Nel corso delle indagini, condotte dagli agenti della squadra mobile di Lecce e coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica Carmen Ruggiero, sono stati raccolti una lunga serie di indizi nei confronti del killer, attraverso intercettazioni, tabulati telefonici e testimonianze. Fondamentale si è rivelata la deposizione di tre testimoni oculari, tre giovani tra i 15 e i 16 anni, che avrebbero riconosciuto Polimeno e hanno avuto il coraggio e la forza di raccontarlo agli inquirenti, rompendo quel muro di omertà che i loro stessi genitori avrebbero voluto preservare. salvatore-polimeno-detto-andrea-2-2

Il pomeriggio del 2 agosto, verso le 16.45, Salvatore Polimeno avrebbe raggiunto piazza Palio con il suo scooter e, dopo aver fatto un paio di giri di perlustrazione, avrebbe parcheggiato la moto, impugnato la pistola calibro 38 ed esploso tre colpi, scambiando la vittima per Alessandro Leo, che lavorava nella stessa squadra del ragazzo di Surbo. Prima di sparare, però avrebbe sollevato la visiera del casco, rendendosi ben riconoscibile agli occhi dei giovani testimoni. Poi si sarebbe allontanato a bordo dello Scarabeo, noto nel quartiere per un asino degli Ultrà Lecce, tornando a casa dai familiari, che gli hanno sentito urlare: "Hanno ammazzato Leo!". È stata proprio uno dei suoi familiari, attraverso una telefonata anonima fatta il giorno dopo, a indirizzare ulteriormente i sospetti sul 23enne.

L'omicidio sarebbe scaturito nell'ambito di una violenta lite scoppiata tra Leo e Polimeno, per questioni legate, secondo gli investigatori, alla cessione di droga. Il 27, un paio di mesi prima dell'omicidio, avrebbe schiaffeggiato l'assassino, accusandolo di averlo imbrogliato, cedendogli meno eroina del dovuto. Uno scambio di persona che ha spezzato la vita di Valentino Spalluto. 

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